Altro che Facebook e Google: sembra che i due colossi, da tempo impegnati in progetti per portare la connessione ad internet in ogni zona del mondo, si stiano facendo battere sul tempo da Elon Musk, eccentrico fondatore di Tesla e SpaceX che proprio grazie ai suoi sforzi per l'esplorazione spaziale ha avviato il processo per creare una rete a banda ultralarga da diffondere dallo spazio. Musk ha inviato nello spazio i primi due satelliti del progetto Starlink, spediti dal razzo Falcon 9 progettato da SpaceX, l'azienda di Musk dedicata all'utilizzo di razzi riutilizzabili.
I due satelliti, inviati insieme alla missione Paz del governo spagnolo, diventeranno i primi due prototipi del progetto dell'imprenditore americano per portare internet in tutto il mondo. Il numero totale, invece, dovrà essere molto più alto: si parla di 12.000 satelliti in tutto, il doppio di tutti quelli lanciati fino ad ora e il triplo di quelli attualmente presenti in orbita attorno alla Terra. Starlink sfrutterà questa "costellazione" di micro satelliti low cost per coprire tutta la superficie terreste ed inviare la connessione al web anche in quelle zone difficilmente raggiungibili da una normale linea.
Microsat-2a e Microsat-2b sono i nomi dei primi due satelliti lanciati da Musk in orbita con l'obiettivo di fornire "servizi di connessione e comunicazione a privati cittadini, aziende, enti, governi e professionisti". Un approccio simile a quello utilizzato da Facebook e Google per portare internet nelle zone più remote: il social network ha avviato i test su Aquila, uno speciale aereo autonomo, mentre Big G si è concentrata sulla progettazione di palloni aerostatici. In entrambi i casi l'obiettivo è quello di far "rimbalzare" la connessione al web dal cielo verso le zone impossibili da servire con i metodi tradizionali.