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Facebook chiede all’UE di esaminare l’acquisto di WhatsApp, per evitare possibili inchieste

Facebook, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, avrebbe fatto direttamente richiesta alla Commissione Europea di esaminare l’accordo con cui ha acquisito lo scorso Febbraio WhatsApp. Un modo per evitare possibili inchieste dall’antitrust dei singoli paesi dell’UE.
A cura di Francesco Russo
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Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, Facebook avrebbe chiesto direttamente alla Commissione Europea, che a sua volta l'ha trasmessa all'organo centrale per quanto riguarda l'antitrust dell'UE, di esaminare subito l'accordo che ha consentito alla società di Facebook di acquisire WahtsApp lo scorso Febbraio. Questa richiesta si spiegherebbe per il fatto che Facebook punta ad evitare che gli enti di altri paesi europei, adibiti ai controlli sull'antitrust, possano successivamente rilevare delle anomalie attraverso inchieste autonome.

Facebook ha già ottenuto, dalla Federal Trade Commission negli Usa, l'approvazione dell'accordo che portato all'acquisizione del più usato servizio di messaggistica istantanea, per la cifra di 19 miliardi di dollari. E quindi con questa mossa punta ad evitare problemi del tipo di quelli avuti già in altre occasioni in termini di privacy. Ma nelle precedenti occasioni Facebook è stata chiamata in causa dalla Commissione Europea, mentre l'azione di oggi sottolinea il fatto che è Facebook adesso a chiedere un esame sull'accordo e a fare in modo che la sua posizione sia più forte e collaborativa, a differenza delle altre volte costretta a una posizione difensiva.

I problemi che potrebbe essere rilevati dalle autorità sull'antitrust dei paesi dell'UE la fusione tra Facebook e WhatsApp riguardano diversi aspetti. Si parla di posizione dominante sul mercato della messaggistica, del settore degli SMS, ma altri mettono in guardia anche di fronte al fatto che i social network locali sono ormai in forte calo, di conseguenza l'accordo Facebook/WhatsApp potrebbe tradursi in un grande guadagno per Facebook, diventando di fatto il social network più usato. Il fenomeno sempre più crescente della diminuzione degli utenti dei vari social network, sta provocando il progressivo spostamento verso il social network di Mark Zuckerberg.

La richiesta di Facebook poi si inserisce in un momento in cui le grandi aziende tecnologiche americane sono sotto il mirino della autorità europee su diversi fronti, si va dalla privacy fino ad arrivare allo spinosissimo argomento relativo alle tasse. Facebook stessa è nel mirino delle autorità francesi per le tasse, Google di recente  è stata considerata responsabile dei contenuti pubblicati da terzi dalla Corte di Giustizia Europea, aprendo un dibattito forte sul diritto all'oblio. Ma anche l'Italia si sta muovendo con molta attenzione verso le compagnie tecnologiche, è infatti di pochi giorni fa che AgCom ha aperto un'istruttoria con Expedia e Booking.com, in merito alle clausole contrattuali tropo restrittive per gli utenti.

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