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Facebook chiederà video selfie per verificare le identità degli utenti

Il social network sta lavorando su un sistema di verifica delle identità digitali che chiede agli utenti di registrarsi un video selfie per dimostrare che l’account appartiene effettivamente a qualcuno. Lo scopo è la lotta al proliferare dei profili fake, ma i rischi per la privacy non sono da trascurare.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Presto a Facebook non basteranno più i normali e intrusivi controlli che già adesso decide di operare di quando in quando per verificare l'identità dei suoi utenti. Secondo quanto raccontato dalla ricercatrice informatica Jane Wong, il gruppo ha infatti già pronto un sistema di scansione facciale a mezzo video, attraverso il quale chiederà agli utenti di registrarsi un video selfie per confermare che i proprietari degli account da controllare siano persone reali e non delle false identità.

Facebook non ha confermato ufficialmente di essere al lavoro su qualcosa di simile, ma non ce n'è in realtà bisogno: Wong ha scovato la funzionalità ancora dormiente all'interno di alcune versioni preliminari dell'app, e ne ha pubblicato alcune schermate per dimostrarne l'autenticità e documentarne il funzionamento. Il gruppo potrebbe sempre decidere all'ultimo momento di non attivare il sistema, ma fino a eventuali smentite si può considerare come parte dei lavori in corso di rinnovamento della piattaforma.

Stando a quanto scoperto da Wong, per verificare l'identità degli utenti Facebook chiederà loro di riprendersi in un video guardando lo schermo. Gli utenti dovranno inquadrarsi il volto in modo da mantenerlo all'interno di un'area circolare visualizzata sul display, e inclinare il volto nelle direzioni richieste loro dall'interfaccia. La clip così confezionata sarà inviata ai server della società che la analizzeranno per capire se nell'inquadratura sia presente un vero essere umano (anziché una fotografia statica o una registrazione). Nelle istruzioni è specificato che il video rimarrà salvato nella banca dati di Facebook solamente per 30 giorni, ma è chiaro che un cambiamento del genere è destinato a sollevare critiche.

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Solo pochi mesi fa il gruppo è finito sotto accusa per aver utilizzato a scopi pubblicitari i numeri di telefono che gli utenti gli avevano affidato per l'autenticazione a due fattori: è difficile ora affidare dati sensibili come i dettagli del proprio volto e aspettarsi che vengano gestiti con cautela. Questo discorso in realtà vale anche per i documenti di identità che Facebook tutt'ora richiede per lo stesso motivo: il social ha sicuramente le sue ragioni per farlo (la lotta ai profili fake è parte della guerra alle fake news che il social porta avanti da tempo), ma nel costringere gli utenti a fornire documenti o video Facebook rischia di violare gli stessi principi di privacy che dichiara di voler rispettare.

Con i video selfie la questione è ancora più delicata: riprendere i volti delle persone a distanza ravvicinata e da più angolazioni come chiede di fare il social consente infatti di mapparli dettagliatamente e in tre dimensioni, in modo simile a quanto avviene con i sistemi di riconoscimento facciale di alcuni smartphone. Il risultato sono insomma vere e proprie impronte biometriche univoche, modelli digitali che Facebook potrebbe decidere di mantenere anche dopo aver eliminato fisicamente i video come promesso.

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