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Facebook, corte austriaca ordina la rimozione dei contenuti d’odio a livello globale

Facebook dovrà rimuovere tutti i contenuti che contengono odio. Lo ha stabilito un tribunale austriaco intimando all’azienda di Menlo Park di considerare la decisione valida per la piattaforma non solo sul territorio austriaco, ma anche su tutta la piattaforma a livello globale.
A cura di Francesco Russo
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Facebook dovrà rimuovere tutti i contenuti che contengono odio. Lo ha stabilito un tribunale austriaco intimando all'azienda di Menlo Park di considerare la decisione valida per la piattaforma non solo in uso sul territorio austriaco, ma di considerarla su tutta la piattaforma a livello globale. La decisione arriva dopo il caso della leader dei Verdi Eva Glawischnig che si era rivolta al tribunale in seguito a commenti sul proprio conto pubblicati sul social network ad opera di un profilo falso. A differenza della prima sentenza emessa sul caso, quello che aggiunge il tribunale austriaco è che in questo caso si tratta di contenuti d'odio che hanno "ramificazione internazionale". I Verdi vogliono comunque arrivare all'Alta Corte austriaca per individuare le identità dei profili che hanno diffuso i contenuti.

In base a questa sentenza della Corte austriaca, Facebook dovrà procedere alla rimozione di tutti i post che contengono le frasi individuate dal giudice come linguaggio d'odio, sia dal profilo che per primo le ha pubblicate, sia dai profili e dalle pagine di coloro che le hanno successivamente condivise, siano essi austriaci o di altri paesi. L'azienda di Mark Zuckerberg, CEO e fondatore, sempre secondo la sentenza, non sarà invece tenuta a individuare e rimuovere post simili, cioè contenenti frasi dai contenuti analoghi ma scritte con parole diverse.

Contro l'incitamento all'odio e alla violenza online, su cui di recente Facebook ha annunciato maggiori controlli, il mese scorso è intervenuta la Germania, approvando un disegno di legge che prevede multe fino a 50 milioni di euro se le internet company non cancellano in modo tempestivo post violenti o palesemente falsi. Azioni di contrasto all'odio, come pure alle fake news, vengono chieste ai colossi del web anche dall'Italia. Da citare, in particolare, l'iniziativa presidente della Camera Laura Boldrini che ha di recente inviato una lettera proprio al fondatore di Facebook invitandolo ad agire con più fermezza verso i contenuti falsi e violenti.

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