Facebook, cos’è e come funziona il sistema anti-bufale per le elezioni politiche
Forse non tutti se ne sono accorti, ma Facebook, in questi giorni, è stato oggetto di una massiccia rivoluzione. Nessuna modifica evidente all'aspetto grafico, ma un ampio lavoro di miglioramento del "dietro le quinte" del social network a icona blu. In prima linea, in questo restyling di Facebook, c'è l'attenzione a contrastare le Fake News, uno degli aspetti che rendono la rete un ambiente peggiore sia per chi ci lavora sia per chi Facebook lo usa per motivi di svago. La soluzione per arginare il problema (o almeno per provarci) adottata dal team capitanato da Mark Zuckerberg è stata quella del fact checking. Di cosa si tratta esattamente? Scopriamolo insieme.
Cos'è il fact checking
Su Facebook, a differenza delle pagine di giornale e dei siti di informazione, tutti hanno il diritto di dire la propria. Non solo. Chiunque, dal proprio profilo, può diffondere informazioni (vere o false che siano) e contare sulla "propaganda" di infondatezze a colpi di like e di condivisioni. Spesso succede che una notizia clamorosa, del tutto inventata, proprio per la sua natura straordinariamente credibile e ricca di particolari frutto della fantasia, faccia in pochi minuti il giro della rete. Si pensi, come approfondiremo più sotto, a questo problema associato alle elezioni politiche italiane. Si tratta di una criticità per nulla estranea a Facebook, che ha scelto di combatterlo sfoderando proprio l'"arma" del fact checking, un sistema rigoroso in grado di smascherare le bufale. L'obiettivo, ovviamente, è quello di garantire agli utenti di Facebook contenuti veritieri e attendibili.
Il fact checking in Italia per le elezioni politiche
Il progetto stilato da Facebook per combattere le Fake News sta per partire anche in Italia. Il debutto avviene proprio a poca distanza dalle elezioni politiche del 4 marzo, che alimenteranno una vera e propria "pioggia" di inesattezze e di infondatezze diffuse per contrastare la campagna politica di ciascun partito. In Italia, il progetto di Facebook può contare su Pagella Politica, un partner tutto nostro che aderisce ai Poynter International Fact Checking Principles. Facebook, tra l'altro, ha dato il via a un'importante collaborazione con Agcom, per garantire il pluralismo e la correttezza all'interno delle piattaforme digitali: un piano stilato a dicembre dal Garante per le comunicazioni.
Come funzionerà (nello specifico) il fact checking politico
Dalla settimana prossima, il sistema introdotto da Facebook con l'appoggio di Pagella Politica, filtrerà le storie presenti su Facebook. Se un post, contenente delle informazioni politiche, verrà giudicato inesatto oppure poco preciso, sarà soggetto a una piccola postilla (che apparirà proprio sotto la storia) chiarificatrice. In poche parole, sotto i contenuti non attendibili verrà aggiunta l'analisi elaborata dal Fact-checker. Ovviamente, il contenuto giudicato inesatto non figurerà tra i primi posti all'interno del News Feed. Inoltre, gli utenti che condivideranno una notizia falsa avranno diritto a ricevere una notifica nel momento in cui il contenuto ripostato venisse considerato inattendibile. Un modo per garantire oggettività e correttezza, anche e soprattutto in vista del voto.