In poco più di due mesi Facebook ha rimosso oltre 2,5 milioni di contenuti legati a mascherine, disinfettanti e test per il coronavirus, come annunciato nei primi momenti della pandemia con l'impegno a contrastare la diffusione delle bufale sul social network. Per questo il portale ha anche utilizzato la sua etichetta con le informazioni sulla Covid-19 sotto a 50 milioni di contenuti pubblicati all'interno del social. Sono i numeri diffusi dal "Community Standards Enforcement Report" pubblicato dall'azienda di Menlo Park nelle ultime ore per sottolineare gli sforzi effettuati durante questi difficili mesi.
"Ad oggi abbiamo indirizzato oltre 2 miliardi di persone verso le fonti messe a disposizione dalle autorità sanitarie attraverso il nostro Centro Informazioni sul Covid-19 e i pop-up su Facebook e Instagram e rimosso centinaia di migliaia di contenuti di disinformazione che potrebbero portare a danni fisici imminenti" ha spiegato Facebook nel rapporto. Un documento che nasce come riassunto delle azioni intraprese non solamente contro la disinformazione sul coronavirus, ma anche contro messaggi d'odio e account fake.
Per questo si legge che negli ultimi sei mesi Facebook ha eliminato 6,3 milioni di contenuti d'odio, 2,8 miliardi di account fittizi e 4,8 miliardi di contenuti spam. Una serie di misure prese anche grazie al miglioramento del rilevamento "proattivo" da parte dell'intelligenza artificiale; è cioè il sistema automatico a rilevare la maggior parte dei contenuti problematici prima che li segnalino gli utenti. Sui messaggi d'odio, per esempio, il sistema di Facebook è in grado di individuare circa il 90 percento dei contenuti in maniera autonoma, senza input da parte degli utenti del social. Anche su Instagram sono aumentati gli sforzi per individuare i contenuti su suicidio e autolesionismo, incrementando del 40 percento la quantità di contenuti visionati e del 12 percento il rilevamento proattivo. Su bullismo Instagram ha agito su 1,5 milioni di contenuti.