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Facebook: i procuratori di 40 stati parteciperanno all’inchiesta antitrust

I procuratori di 40 stati parteciperanno all’inchiesta antitrust guidata dallo stato di New York contro Facebook, su cui pendono i dubbi di aver boicottato i suoi concorrenti nel corso degli ultimi anni e di aver attuato pratiche anti concorrenziali.
A cura di Marco Paretti
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I procuratori di 40 stati parteciperanno all'inchiesta antitrust guidata dallo stato di New York contro Facebook, su cui pendono i dubbi di aver boicottato i suoi concorrenti nel corso degli ultimi anni. "Facebook ha messo in pericolo i dati dei consumatori, ridotto la qualità delle scelte degli utenti e incrementato i prezzi della pubblicità" ha spiegato Letitia James, procuratore dello stato di New York che per prima ha annunciato l'avvio dell'inchiesta con sette altri stati. Oggi, invece, questo numero è cresciuto fino ad accogliere 40 stati interessati a comprendere le operazioni del social network. Ma questo numero potrebbe aumentare ulteriormente prima che l'inchiesta venga ufficialmente avviata.

"L'azienda lavorerà in maniera costruttiva con i procuratori" ha commentato Will Castleberry, vice presidente con delega alle politiche statali e locali di Facebook. "Accogliamo tutte le conversazioni con i regolatori riguardanti l'ambiente competitivo in cui operiamo". L'interesse sempre maggiore verso l'investigazione, però, dovrebbe far preoccupare il social network, il cui operato ha ormai gettato dubbi sia tra le file repubblicane che tra quelle democratiche, convinte che alcune realtà della Silicon Valley siano ormai troppo grandi e potenti. Recentemente il Texas ha avviato una indagine simile sulle pratiche pubblicitarie di Google, un'investigazione alla quale partecipano praticamente tutti i procuratori degli stati americani.

Quella guidata da New York non è peraltro l'unica indagine a colpire Facebook; attualmente l'azienda di Menlo Park ne sta già affrontando due avviate dal Dipartimento di Giustizia e dalla Federal Trade Commission. Anche in questo caso al centro della diatriba si trovano le pratiche competitive di Facebook e, in particolare, le acquisizioni di Instagram e WhatsApp che, secondo l'autorità, potrebbero aver violato le norme antitrust. Anche per questo motivo Zuckerberg sta accelerando i piani per unire le infrastrutture di Facebook, Instagram e WhatsApp, in modo da consolidare l'idea di servizio unico e rendere impossibile una futura divisione.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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