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Facebook, lotta serrata allo spam con FIS

Al via il progetto Facebook Immune System, il potente strumento che vigila sul popolare social network per prevenire i fastidiosi attacchi spam di cui in passato sono stati vittime numerosissimi utenti. Dalle bacheche ai messaggi privati il sistema tutelerà gli utenti da messaggi pubblicitari indesiderati.
A cura di Angelo Marra
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Lo spam ha rappresentato la piaga che ha accompagnato lo sviluppo e la diffusione della posta elettronica fin dalla sua nascita. Nonostante filtri ed altri accorgimenti, sia da parte degli utenti che dei provider, inevitabilmente chiunque di noi quotidianamente si trova nella propria casella numerose mail che promettono soluzioni miracolose low-cost per le ore liete in compagnia oppure minacce di chiusura dei nostri conti correnti presenti in istituti di credito di cui neanche sapevamo l'esistenza.

Con la nascita e la diffusione dei social network per gli spammer si è aperto un nuovo mercato con un bacino infinito di potenziali vittime; se prendiamo solo in esame Facebook, parliamo di quasi un miliardo di utenti, praticamente il paradiso.

Come per la mail però, anche il gigante bianco e blu soffre sotto il peso della legge dei grandi numeri; con 25 miliardi di operazioni eseguite sul social network ogni giorno, analizzare contenuti ed eventualmente identificare messaggi sospetti sembra essere davvero un'impresa impossibile.

Non la pensano così a Palo Alto, dove dopo 3 anni di lavoro i tecnici di Facebook hanno messo a punto un nuovo sistema di difesa denominato FIS, Facebook Immune System. Questo nuovo strumento, secondo quanto affermato dallo staff, monitorizza 24 ore su 24 qualsiasi contenuto presente sul social network, sia pubblico che privato, e grazie ad una particolare serie di algoritmi, scova e neutralizza eventuali messaggi indesiderati, riducendo all'1% il numero degli utenti vittime di attacchi.

Il nemico del resto è tutt'altro che facile da battere, visto che trova abbondante complicità proprio nel carattere comunitario del social network. Molti dei messaggi spam che circolano sulla piattaforma infatti sfruttano i rapporti personali e di fiducia che ci legano ai nostri “amici” e che portano spesso a cliccare e condividere qualsiasi link proveniente dalla nostra lista contatti.

Secondo una ricerca della University of British Columbia di Vancouver, il 20% degli utenti accetta la richiesta di amicizia proveniente da uno sconosciuto, il che contribuisce alla proliferazione e al successo di account fasulli creati ad hoc per diffondersi e raccogliere quanti più contatti possibili. Ma non finisce qui, perchè questi profili fake gestiti da bot non si limitano a chiedere la nostra amicizia; una volta ottenuto l'accesso alla nostra lista di amici i contatti inviano anche a loro una richiesta, con una percentuale di successo del 60% (grazie al fatto che risultano avere già un'amicizia in comune).

Facebook si dimostra così il terreno di battaglia ideale tra spammer e staff tecnici responsabili della sicurezza delle piattaforme e di sicuro FIS rappresenta un'arma in più per cercare di debellare la piaga dei messaggi pubblicitari indesiderati e della delusione per tutti quelli che hanno davvero creduto di essere stati “selezionati per vincere un iPad 2”.

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