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Facebook, meno post sponsorizzati nel News Feed

E’ stato pubblicato nella News Room di Facebook un nuovo post dedicato ai post sponsorizzati che compaiono sul News Feed tra i vari aggiornamenti di stato pubblicati dai nostri amici. Dal 2015 verrà ridotto il numero di messaggi promozionali che compaiono nella home del social network.
A cura di Matteo Acitelli
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E' stato pubblicato nella News Room di Facebook un nuovo post dedicato ai post sponsorizzati che compaiono sul News Feed tra i vari aggiornamenti di stato pubblicati dai nostri amici. Come si può leggere sul post pubblicato "News Feed FYI: Reducing Overly Promotional Page Posts in News Feed", Mark Zuckerberg ha deciso di mettere in ordine il News Feed riducendo il numero di post sponsorizzati che faranno comparsa sulla homepage del social network. E' stato infatti realizzato un sondaggio su centinaia di migliaia di utenti iscritti alla piattaforma di Zuckerberg per chiedere la loro opinione. Dal sondaggio è emerso che gli utenti non gradiscono molto i post sponsorizzati da brand che comunque non seguono e che vanno a creare ancora più confusione tra i vari status, foto e video condivisi dagli utenti.

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Per questi motivi il team di Facebook ha deciso che a partire dai primi mesi del 2015 il News Feed di Facebook subirà alcune modifiche e si presenterà agli utenti con meno post invasivi. Nel dettaglio sul Newsroom di Facebook vengono elencate le tre tipologie di post sponsorizzati che gli utenti non amano visualizzare sulla home del social network: i post che hanno il solo scopo di vendere un prodotto o di far installare un’applicazione, i post che spingono gli utenti ad aderire ad una promozione senza aver alcun contenuto ed i post che riutilizzano lo stesso contenuto di un annuncio pubblicitario e quindi non originale. Questa notizia si aggiunge alle nuove opzioni aggiunte qualche giorno fa su Facebook che consentono a tutti gli utenti di decidere con più poteri quale status, foto, video e altri aggiornamenti visualizzare sulla schermata principale di Facebook.

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