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Così Facebook potrà presto leggere il pensiero

Lo studio condotto dal team di ricercatori del Facebook Reality Labs, ha dimostrato che esiste un metodo per “leggere” rapidamente intere parole e frasi dal cervello, e presto potrebbe essere possibile riuscire a digitare migliaia di frasi, semplicemente pensandole. Ma le sfide da superare sono ancora tante.
A cura di Dario Caliendo
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È del 2017 l'annuncio con il quale Facebook, nel corso dell'annuale conferenza F8, dichiarò di essere a lavoro su una particolare interfaccia con la quale sarebbe stato possibile collegare il cervello umano ai computer tramite una serie di dispositivi indossabili non invasivi, come degli occhiali per la realtà aumentata. E bene, a circa due anni dall'annuncio, e quasi in concomitanza con la presentazione ufficiale di Neuralink (un progetto tanto ambizioso quanto simile, capitanato da Elon Musk), arrivano aggiornamenti sull'interfaccia per leggere il pensiero realizzata dai ricercatori del Facebook Reality Labs: il loro lavoro ha dimostrato che esiste un metodo per "leggere" rapidamente intere parole e frasi dal cervello, e presto potrebbe essere possibile riuscire a digitare migliaia di frasi, semplicemente pensandole.

Come funziona il sistema di Facebook per digitare con il pensiero

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Nell'esperimento pubblicato su Nature Communication, i soggetti hanno ascoltato una serie di domande a risposta multipla ed hanno espresso le risposte a voce alta, indossando una serie di elettrodi che ha rilevato ed analizzato le attività nelle zone del cervello associate alla comprensione e alla produzione del linguaggio, con lo scopo di trovare degli schemi che corrispondessero a parole e frasi specifiche, in tempo reale: grazie ad alcuni complessi algoritmi, i ricercatori sono riusciti a "leggere i pensieri" dei partecipanti al test, con un accuratezza variabile tra il 61% e il 76%.

Certo, si tratta di una percentuale che, a primo acchito, potrebbe non sembrare poi così alta, ma che lo diventa quando la si paragona al piccolo 7% di possibilità di riconoscimento che il sistema avrebbe avuto se avesse dovuto scegliere una risposta "casuale".

Tuttavia però, Facebook è ancora molto lontana dalla creazione del suo sistema per digitare con il pensiero: con l'ultima pubblicazione, i ricercatori hanno dimostrato quanto questa particolare tecnologia sia in grado di riconoscere solo una quantità limitata di parole, poiché ai partecipanti sono state poste solo nove domande, con un totale di 24 opzioni di risposta.

Insomma di strada da fare ce n'è ancora molta. Ma il progetto di riuscire a rendere possibile la digitazione silente è sempre più vicino, e potrebbe presto portare alla produzione di un sistema con il quale, chi soffre di disturbi comunicativi, potrebbe riuscire a comunicare più semplicemente con il mondo.

Le sfide e gli ostacoli da superare

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Ad oggi, esistono già interfacce cerebello-computer con cui le persone hanno l possibilità di scrivere, ma questi sistemi richiedono spesso loro di scrivere singole parole con una tastiera virtuale. La struttura di Neuralink, invece, raccogliere fisicamente i dati con un raggruppamento di 96 minuscoli fili flessibili che vengono impiantanti nel cranio e fatti passare tra le circonvoluzioni del cervello e che contengono migliaia di microscopici elettrodi.

La sfida del team di ricerca di Facebook invece, è quella di riuscire a realizzare un sistema del tutto non invasivo, che non richieda l'impianto fisico di alcun sensore e che sia integrato in un "semplice" dispositivo indossabile, in grado di interpretare l'attività neurale di chi li indossa: l'obiettivo finale è ancora molto lontano, perché il team di Zuckerberg vorrebbe riuscire a codificare 100 parole al minuto, con un vocabolario di almeno 1000 termini.

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