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Facebook pubblica i nuovi standard della comunità e chiarisce: “Potete utilizzare i soprannomi”

Facebook è tornato nuovamente a parlare delle sue politiche sull’utilizzo del nome reale, da diversi mesi al centro di numerose critiche e polemiche. Ieri il social network ha pubblicato un post nel quale ha introdotto i nuovi standard per la comunità, specificando con più chiarezza qual è la linea adottata dal portale nei confronti di tematiche particolari.
A cura di Marco Paretti
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Facebook è tornato nuovamente a parlare delle sue politiche sull'utilizzo del nome reale, da diversi mesi al centro di numerose critiche da parte (soprattutto) della comunità LGBT. Ieri il social network ha pubblicato un post nel quale ha introdotto i nuovi standard per la comunità, specificando con più chiarezza qual è la linea adottata dal portale nei confronti di tematiche particolari come l'utilizzo di nickname, il nudo e i post con contenuti d'odio. Come già accennato qualche settimana fa, ora Facebook permette di utilizzare non solo il proprio nome reale – quello, cioè, riportato sulla propria carta d'identità – ma anche il nome con il quale siamo meglio conosciuti nella vita reale.

Ciò significa poter utilizzare un nome d'arte o un nomignolo con il quale siamo quotidianamente riconosciuti da amici e parenti. "C'è stata parecchia confusione perché le persone pensavano che gli stessimo chiedendo di registrarsi con il nome riportato sulla propria carta d'identità" ha spiegato Monika Bickert, responsabile delle politiche sul prodotto di Facebook "Non è così. Vogliamo che le persone comunichino attraverso il nome che utilizzano nella vita reale". Nonostante questo, però, nelle ultime settimane alcuni episodi hanno sollevato diverse polemiche riguardo alle nuove politiche dell'azienda. Un DJ radiofonico, per esempio, è stato escluso dal social network a causa dell'utilizzo del proprio nome d'arte al posto di quello reale. Una situazione nella quale appare ovvio che la decisione di registrarsi tramite il proprio nomignolo risulta obbligata per farsi riconoscere dai proprio seguaci. Stessa sorte è toccata ad un gruppo di drag queen, i cui account sono stati bannati per aver utilizzato dei nomi d'arte.

Niente nuove regole, quindi, ma chiarificazioni in merito a quelle già presenti sul social network. Come la linea adottata nei confronti dei post contenenti quelli che vengono definiti discorsi d'incitamento all'odio. Ora Facebook permette di citare questi discorsi senza ripercussioni, così come consente la pubblicazione di post satirici o di commento riguardanti questo tipo di contenuti. Importante anche la sezione relativa al nudo, che resta vietato nel caso di contenuti pornografici ma diventa più permissivo in altri contesti. "È nostra intenzione rispettare il diritto delle persone di condividere contenuti importanti per loro" si legge all'interno delle politiche "Siano essi fotografie di una scultura come il David di Michelangelo o foto di famiglia di una madre che allatta al seno il figlio". Secondo un portavoce del social network, il processo di sviluppo di queste nuove linee guida ha richiesto un anno di lavoro.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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