Facebook segnalerà le fake news anche nelle chat di Messenger
A partire da questi giorni, diffondere disinformazione su Facebook Messenger è più difficile. All'inizio del mese il social network ha introdotto nuove limitazioni sull'inoltro dei messaggi all'interno della sua piattaforma di messaggistica istantanea interna: gli utenti di Messenger non possono inoltrare uno stesso messaggio a più di cinque contatti diversi e cercare di superare il limite visualizzerà un messaggio di errore. In più — ha spiegato più recentemente l'azienda — le notizie inattendibili condivise su Messenger saranno contrassegnate da un apposito avviso.
Negli ultimi anni le comunicazioni online tra le persone si stanno spostando sempre di più dalle bacheche social network alle piattaforme di messaggistica istantanea, ma il rischio è che queste piattaforme private vengano utilizzate per diffondere notizie false. La funzione di inoltro dei messaggi, che fino a pochi anni fa era considerata un semplice strumento per passare velocemente informazioni da un contatto a un altro, ha assunto un ruolo potenzialmente pericoloso: "Da quando gli utenti hanno iniziato a inoltrare messaggi su larga scala le piattaforme di messaggistica istantanea si sono trasformate da strumenti per le conversazioni private a veri e propri megafoni", ha spiegato uno dei resonsabili di Messenger alla conferenza TechCrunch Disrupt 2020.
Privacy rispettata
Per questo, oltre alla limitazione del numero di inoltri, Facebook ha deciso di portare su Messenger lo stesso sistema di identificazione delle fake news al lavoro già da mesi sulle pagine del social. La tecnologia lavora con il supporto di una banca dati compilata da verificatori indipendenti, che contrassegnano le notizie false facendo in modo che sul social vengano poi segnalate come tali. Il fatto che questa stessa funzionalità entri all'interno delle chat private non rappresenta però un'invasione della privacy: il sistema interviene in automatico quando riconosce che un link nella banca dati viene condiviso privatamente, ma non può leggere né registrare il contenuto delle conversazioni.