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Facebook si fa banca: dal 2019 permetterà i pagamenti su WhatsApp e Messenger in Europa

Facebook dal prossimo anno comincerà a garantire i pagamenti su piattaforme come WhatsApp o Massenger in Europa. L’idea è quella di realizzare una modalità molto simile a quella di PayPal o dell’italiana Satispay. Questo perchè la direttiva Payment Services Directive – PSD abiliterà la nascita di nuovi servizi di pagamenti in mobilità.
A cura di Francesco Russo
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Iniziata due anni fa con la richiesta di una licenza bancaria, Facebook dal prossimo anno farà sul serio per garantire i pagamenti su piattaforme come WhatsApp o Massenger. L'idea è quella di realizzare una modalità molto simile a quella di PayPal o dell'italiana Satispay. Mark Zuckerberg comincia quindi a coronare il sogno di realizzare, prima o poi, una Facebook Bank, ma per ora deve accontentarsi di abilitare un proprio sistema di pagamento che vedrà la luce nella primavera del prossimo anno in Europa. L'idea dei pagamenti attraverso Facebook il fondatore Mark Zuckerberg la sta perseguendo da tempo, la scorsa estate erano stati avviati dei test su un metodo di pagamento via WhatsApp, in India. D'altronde, Facebook non è il solo colosso tech ad orientarsi verso i pagamenti su piattaforma, anche Amazon, il colosso ecommerce di Jeff Bezos, ci sta pensando, concentrandosi sui prestiti.

Facebook comincia a diventare una banca, l'idea è ancora lontana, ma la strada è quella. Dalla prossima primavera la società fondata da Mark Zuckerberg comincerà ad abilitare i pagamenti, in Europa, da WhatsApp e da Messenger. Il progetto, iniziato due anni fa, con l'approvazione della licenza bancaria, concessa a Facebook Payments International Limited, concretizzatosi poi alla fine dello scorso anno, adesso comincia a vedere la realizzazione della fase di pagamenti. Diversi test sono già stati effettuati in questo senso, l'ultimo, in ordine di tempo, è stato effettuato in India via WhatsApp.

A "facilitare" questo percorso è stata la direttiva SEPA, la direttiva sui servizi di pagamento, conosciuta anche come "Payment Services Directive – PSD", seconda versione che, da un lato, aumenta la sicurezza dei pagamenti effettuati da consumatori su territorio europeo, dall'altro incrementa la nascita di dei servizi di pagamento in mobilità, come quello messo a punto da Facebook.

Ma il punto focale della direttiva europea è quello che, sempre da inizio anno, inizierà ad imporre alle banche di aprire le proprie API alle varie società fintech, per lo più startup, che stanno affollando il settore, che avranno quindi accesso ai dati di pagamento. Significa, quindi, maggiore concorrenza e sicuramente comporterà la nascita di nuove realtà nel mondo dei pagamenti. Facebook intende quindi introdursi in questo mercato che si preannuncia molto redditizio.

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