0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Facebook smentisce la partnership con Microsoft: nessuna search box in arrivo

Dopo gli screenshot diffusi nei giorni scorsi sulla rete, sono stati i tecnici di Facebook a fare luce sulla vicenda: quella che sembrava essere l’ultima novità del social network, si è rivelata una bufala o il risultato dell’azione di un malware.
A cura di Mario Maaroufi
0 CONDIVISIONI

search-the-web

Ultimamente le novità su Facebook si susseguono una dopo l'altra: appena qualche giorno fa vi abbiamo parlato dell'introduzione delle pubblicità basate sui contenuti degli status e dei commenti, tramite l'uso di particolari algoritmi in grado di estrapolare parole chiave dai testi postati dagli utenti. E' di ieri, invece, la notizia del lancio di Questions, un servizio molto simile a Yahoo Answer.

Negli ultimi giorni, però, erano stati degli screenshot ad attirare la nostra attenzione: alcuni utenti, infatti, avevano visualizzato nella parte superiore del profilo una nuova barra di ricerca, affiancata a quella classica che è possibile utilizzare per cercare persone e pagine. Secondo le prime indiscrezioni si trattava dei primi test effettuati riguardo ad una partnership tra Facebook e Microsoft, perché il form di ricerca avrebbe permesso agli utenti di effettuare ricerche su Bing, motore di ricerca parallelo a Google e made in Redmond. Una mossa che, in realtà, non aveva destato poi molto scalpore, considerando gli accordi del 2006 tra l'azienda di Mountain View e la Fox, con cui Google cercava di sfruttare a suo vantaggio il vasto bacino d'utenza di Myspace.

Certo, un possibile accordo tra il social network di Mark Zuckerberg e Microsoft avrebbe potuto fare la differenza, visto che gli utenti di Facebook sono milioni e milioni e che anche nella peggiore delle ipotesi l'aumento del traffico sarebbe stato sostanziale. Google, però, può tirare un respiro di sollievo, perché la notizia si è rivelata un'autentica bufala o, come puntualizzato da un portavoce di Facebook, il risultato dell'azione di un malware, di un plugin  per browser o di un'applicazione di terze parti.

Insomma, mistero svelato… ma chissà che non si tratti di un segno premonitore sul futuro!

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views