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Pubblicità su Facebook: in arrivo gli annunci basati su status e commenti

Facebook è alla continua ricerca di nuovi metodi per guadagnare dalle pubblicità. Tra le ultime novità sembrano esserci degli annunci basati sulle keyword usate dagli utenti negli status e nei commenti.
A cura di Mario Maaroufi
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Se c'è una cosa che abbiamo notato più di tutte su Facebook quest'anno è la grande attenzione dedicata dagli admin agli annunci pubblicitari e al loro formato. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati testati vari tipi di annunci differenti, talvolta accompagnati da vere e proprie modifiche nella struttura del social network stesso, come avvenuto con il nuovo banner nella galleria fotografica.

Di recente sono state introdotte persino delle nuove Insights dedicate a Deals e Places, i servizi dedicati rispettivamente alle aziende commerciali e alla geo-localizzazione. Adesso, l'ultima frontiera in fatto di pubblicità sono i "Related Adverts", degli annunci pubblicitari basati sulle parole usate dagli utenti nei loro stati sul profilo.

Al momento, sono solo pochi gli utenti sui quali questa nuova funzionalità è stata testata e, in base alle loro testimonianze, sembra che lo staff di Facebook abbia deciso di implementare anche un nuovo modulo chiamato "Related Stories". Sempre in base alle keywork degli stati, infatti, verranno mostrati anche dei post degli amici sullo stesso argomento da noi trattato. Una sorta di tabella dei "post correlati" in puro stile Facebook!

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Una seconda importantissima novità riguarda il target delle pubblicità, che adesso potranno essere indirizzate anche in base ai commenti in tempo reale, funzionalità introdotta sul social network lo scorso febbraio. Come per gli stati nelle "Related Adverts", anche nei commenti in tempo reale saranno  contenute delle keywords ben precise che potranno essere consultate automaticamente da un algoritmo per generare un set di annunci pubblicitari a misura dell'utente.

Ormai è chiaro a tutti: Facebook sta cercando a tutti i costi di moltiplicare i suoi profitti dalle pubblicità. Ma voi, la vedete come una violazione della vostra privacy oppure un aspetto naturale della pubblicità online?

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