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Facebook, stop agli annunci elettorali nei giorni prima delle elezioni USA: “Rischio di disordini”

Per Zuckerberg il Paese è talmente polarizzato che la diffusione di false informazioni a ridosso delle elezioni potrebbe sfociare in rivolte. Uno dei problemi riguarda il voto per posta, che con il coronavirus sarà espresso da molti elettori ma ritarderà l’uscita dei risultati e provocherà accuse di brogli.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nella settimana antecedente le elezioni statunitensi di novembre su Facebook non potranno essere pubblicati nuovi annunci di carattere politico, per evitare che la piattaforma venga utilizzata per influenzare le elezioni propagando fake news che il sistema insito al social non potrebbe fermare in tempo prima dell'apertura delle urne. Lo ha annunciato in queste ore il social, aggiungendo anche che le pagine del portale saranno scandagliate per rimuovere post e interventi che diffondono informazioni false allo scopo di scoraggiare il voto.

Le ragioni del divieto

La consultazione di martedì 3 novembre giunge in un periodo difficile per gli Stati Uniti. Il Paese è interessato da rivolte per i diritti civili e stravolto da una pandemia globale e i cittadini sono più polarizzati che mai sulla scelta del nuovo Presidente. Nelle ultime settimane inoltre l'attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, sta tentando di delegittimare il voto per posta dietro accusandolo di essere veicolo di brogli elettorali. È in questo scenario che si inseriscono le misure adottate da Facebook.

"Rischio di rivolte"

In una nota ai dipendenti, il numero uno dell'azienda Mark Zuckerberg ha ammesso di essere preccupato che "con una nazione così divisa e risultati che potrebbero impiegare giorni o perfino settimane per essere confermati, il rischio che si verifichino disordini o tumulti nel Paese potrebbe essere maggiore". Il riferimento è proprio alla pratica del voto per posta, che mai come quest'anno rappresenterà una componente fondamentale del totale: con una pandemia in atto del resto è legittimo che parte della popolazione abbia timore di recarsi fisicamente alle urne.

Il nodo del voto per posta

L'aumento in termini assoluti del numero di voti espressi per posta rischia però di causare problemi di due ordini. Il primo è che lo spoglio avverrà inevitabilmente intempi più lunghi, e secondo alcuni osservatori il conteggio potrebbe prolungarsi oltre a quello delle votazioni espresse nella cabina elettorale. Il secondo problema deriva proprio dal fatto che il presidente Trump ha già preventivamente puntato il dito contro questa pratica accusandola di favorire l'avversario democratico Joe Biden.

Misure contro chi dichiara vittoria in anticipo

È facile a questo punto prevedere che il social potrebbe riempirsi di dichiarazioni e controdichiarazioni prima che tutti i voti siano stati contati: una situazione che potrebbe accendere tensioni già difficili da controllare tra i due elettorati. Facebook imporrà dunque un blocco totale ai nuovi annunci elettorali a partire dall'ultima settimana di ottobre, mentre quelli già acquistati potranno continuare ad apparire sulle pagine del social. Se poi "uno dei candidati o dei partiti proverà a dichiarare vittoria prima dell'arrivo dei risultati finali, il post in questione sarà contrassegnato con un avviso che rimanda gli spettatori ai risultati ufficiali diffusi dell'agenzia Reuters".

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