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“Facebook uccide le persone”: lo sfogo di Biden contro social e bufale no-vax

L’amministrazione statunitense non ha fatto una scoperta colossale – il dibattito sulla pericolosità dei social come amplificatori di disinformazione dura da anni – ma è la prima volta che si rivolge con tanta fermezza a Facebook e alle altre piattaforme. Il tema sono le fake news che stanno scoraggiando il vaccino in chi è ancora scettico al riguardo.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha usato mezzi termini per descrivere l'operato dei social network in fatto di disinformazione e Covid-19: interpellato sulla questione dai giornalisti, l'inquilino della Casa Bianca ha risposto con un laconico "Stanno uccidendo le persone", riferendosi alle fake news a tema no-vax che circolano ancora oggi indisturbate su piattaforme come Facebook a quasi un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia. L'amministrazione statunitense non ha fatto una scoperta colossale – sono anni che è in corso il dibattito sulla pericolosità dei social come amplificatori di disinformazione – ma è la prima volta che si rivolge con tanta fermezza al mondo dei social.

Progettati per la disinformazione

L'affermazione arriva dopo che il governo ha chiesto per l'ennesima volta ai social di contrastare in modo più netto le bufale e le fake news che circolano sulle loro pagine. Ma se da una parte realtà come Facebook continuano a difendere il loro operato nel contrasto alle fake news, d'altro canto questi interventi arrivano sempre a posteriori per tentare di ovviare a problemi generati proprio da come queste piattaforme sono progettate. La situazione l'ha sintetizzata il chirurgo generale Vivek Murthy: "Aspetti come il pulsante Mi piace premiano gli utenti che condividono contenuti emozionanti, non necessariamente accurati. E gli algoritmi sono progettati per tenere gli utenti incollati allo schermo, e per questo danno loro materiale già simile a quello che hanno apprezzato in precedenza; in questo modo trascinano le persone sempre più in fondo a un vero e proprio pozzo di disinformazione.

Un problema già noto

L'analisi non è inedita, anzi è da anni alla base delle critiche più feroci fatte alle piattaforme social – che se sfruttate in modo coordinato hanno già dimostrato di poter arrivare a destabilizzare intere democrazie; perfino l'avversione ai vaccini aveva già trovato terreno fertile in una fetta di pubblico social che si è allargata con il passaparola garantito dalla diffusione virale dei contenuti. Con l'avvento della pandemia di Covid-19 questi movimenti hanno trovato ancora più spazio di manovra, diffondendo disinformazione presso milioni di utenti spaventati sia da una malattia sconosciuta che da vaccini realizzati a tempo record e da una campagna vaccinale di portata mai così vasta.

La reazione di Biden

È a questo che si è riferito Biden, interpellato nelle scorse ore dai giornalisti: Facebook, Twitter e le altre piattaforme social – consentendo la diffusione di contenuti che mettono in discussione l'efficacia dei vaccini o ne amplificano la percezione dei rischi legati agli effetti collaterali – incutono timore in fette di popolazione che non hanno ancora deciso se vaccinarsi oppure no. E dal momento che – nelle parole di Biden –"L'unica pandemia attiva in questo momento è tra i non vaccinati", qualunque soggetto contribuisca a mantenere basso il numero di vaccinati, per il presidente USA sta contribuendo alla resistenza della pandemia.

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