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Facebook vuole farci inviare messaggi attraverso la pelle

Inviare un messaggio attraverso la pelle, sfruttando le vibrazioni per inviare e ricevere messaggi semplicemente sfiorando la pelle di un’altra persona. È il risultato di una ricerca della Purdue University, inserita in uno studio più grande del Massachusetts Institute of Technology e Facebook.
A cura di Marco Paretti
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Inviare un messaggio attraverso la pelle, sfruttando le vibrazioni per inviare e ricevere messaggi semplicemente sfiorando la pelle di un'altra persona. È il risultato di una ricerca della Purdue University, inserita in uno studio più grande del Massachusetts Institute of Technology e Facebook, che ha portato alla scoperta della possibilità di interpretare le vibrazioni della pelle associando suoni e parole, per il momento solo in lingua inglese. Il suo funzionamento è semplice e sfrutta degli impulsi inviati alla pelle di una persona per comunicare con lei e legati a fonemi precisi.

Queste vibrazioni sono state pensate per ricordare la formazione dei fonemi nella bocca, posizionando consonanti come "p" e "b" – che vengono formate nella parte anteriore della bocca – vicino al polso e le consonanti come "g" e "k" vicino al gomito. Inoltre, i ricercatori hanno lavorato all'intensità e alla lunghezza delle vibrazioni per consentire alle persone di riconoscere vocali, consonanti, suoni e altri elementi linguistici. "Durante il test abbiamo scoperto che le persone non hanno mai confuso una consonante con una vocale perché le sensazioni sono distinte" ha spiegato Hong Z. Tan, professore di ingegneria elettrica e informatica. "Iniziamo con un piccolo gruppo di fonemi per poi insegnare gradualmente alle persone a riconoscere fino a 500 parole. I risultati ottenuti dal campione variano, ma molti sono riusciti ad acquisire una parola inglese al minuto".

Per gli sviluppatori, però, questo risultato rappresenta solamente un punto di partenza; non solo la tecnologia potrebbe essere utilizzata per trasmettere altre lingue, ma anche stimoli sonori utili soprattutto a chi non può sentire. Per esempio, le persone con deficit sensoriali potrebbero essere in grado di sentire un clacson o il rubinetto che gocciola, due stimoli sonori che possono essere trasmessi attraverso vibrazioni sulla pelle.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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