66 CONDIVISIONI

Facecjoc, il social network che parla dialetto

Dall’idea di Gianluca De Bortoli, programmatore friulano 43enne, nasce Facecjoc, un nuovo social network che nel nome fa il verso alla piattaforma di Mark Zuckerberg che ha lo scopo di conservare il patrimonio linguistico dialettale e diffonderlo il più possibile tra le nuove generazioni.
A cura di Matteo Acitelli
66 CONDIVISIONI
Immagine

Dall'idea di Gianluca De Bortoli, programmatore friulano 43enne, nasce Facecjoc, un nuovo social network che nel nome fa il verso alla piattaforma di Mark Zuckerberg che ha lo scopo di conservare il patrimonio linguistico dialettale e diffonderlo il più possibile tra le nuove generazioni. Come spiega il fondatore del portale, il social network in questione al momento della registrazione permette di scegliere la lingua o il dialetto che si vuole utilizzare all'interno della piattaforma. Al momento Facecjoc consente di selezionare tra Italiano, Friulano, Lombardo, Romanesco, Siciliano, Trentino-Ladino e Veneto. Il fondatore sottolinea inoltre che ogni mese il servizio aggiungerà un nuovo dialetto alla lista così da consentire a tutti i fruitori del social network di selezionare il dialetto che più preferiscono.

Come spiega De Bortoli: "Imparare una lingua permette di capire il territorio in cui si vive e conoscendo cultura, usi, costumi e abitudini locali si ha un serbatoio di informazioni che aiuta a vivere meglio". Secondo i dati diffusi, Facecjoc ha superato il milione di iscritti di cui il 56% risulta attivo ogni settimana. Come avviene all'interno di Facebook, anche in Facecjoc è possibile condividere aggiornamenti di status, video da YouTube o brani musicali da SoundCloud. Ogni utente ha il proprio profilo ed ha la possibilità di interagire con gli altri iscritti, cliccando anche un inedito pulsante "Non Mi Piace": "Ognuno deve essere libero di esprimersi e dire cosa gradisce e cosa non, e poi il confronto è la via migliore per crescere". Una volta selezionata la lingua ci si ritrova all'interno del social network e, impostando ad esempio la lingua su Romanesco, al posto della tipica frase di Facebook "A cosa stai pensando?" troveremo "Che stai a pensà?" e tante altre espressioni tipiche del dialetto selezionato come "Matteo ha condiviso na Foto".

Immagine
66 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views