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FBI hackera sito pedopornografico nel Dark Web: scoperti 1500 pedofili

Secondo quanto riportato nelle ultime ore dalla redazione del portale Vice Motherboard, l’FBI è riuscita a violare il sistema di sicurezza del più grande sito di pornografia infantile presente nel Dark Web.
A cura di Matteo Acitelli
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Secondo quanto riportato nelle ultime ore dalla redazione del portale Vice Motherboard, l'FBI è riuscita a violare il sistema di sicurezza del più grande sito di pornografia infantile presente nel Dark Web, Playpen, un portale con oltre 215.000 utenti, 117.000 messaggi e una media di 11.000 visitatori unici a settimana.

Il sito pedopornografico hackerato dagli esperti dell'FBI era stato inaugurato ad agosto 2014 e permetteva a tutti gli utenti che vi accedevano di caricare immagini pedopornografiche che venivano poi scambiate tra gli utenti iscritti al network. Il sito Playpen era protetto da anonimato e per accedervi era necessario un client TOR o I2, così come per tutti gli altri siti web presenti nel Dark Web, tecnologia utilizzata anche per la vendita di armi, sostanze stupefacenti, merci contraffatte e molte altre tipologie di prodotti illegali. Oltre alla possibilità di caricare e condividere foto pedopornografiche, Playpen ospitava un forum dove gli iscritti avevano modo di scambiarsi messaggi sulle immagini caricate con numerosi commenti che l'FBI ha definito di "estrema violenza".

Il portale ospitava diverse sezioni in cui era possibile leggere consigli e guide per pedofili su come per evitare di essere rintracciati. Dopo mesi di indagine l'FBI ha quindi provveduto a sequestrare il server ad una società a Lenoir (Carolina del Nord) ed ha trasferito la navigazione verso Playpen passando per un server proprietario che ha consentito agli esperti informatici dell'FBI di raccogliere numerose informazioni sui visitatori del portale di pornografia infantile fino a rintracciare più di 1.500 pedofili. Le operazioni sono state condotte grazie al software NIT, un nuovo strumento che l'FBI ha definito come "il metodo più sofisticato mai visto fino ad oggi". Grazie a questo sistema infatti l'FBI è riuscita ad acquisire numerose informazioni dei pedofili che utilizzavano il client TOR come l'indirizzo IP, il tipo di sistema operativo, l'indirizzo MAC, il nome host, il nome utente attivo nel sistema operativo e molto altro.

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