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FIFA 20 sotto accusa, gli avvocati: “La modalità Ultimate Team è gioco d’azzardo”

L’accusa in Francia, dove uno dei giocatori ha speso 600 euro in soli 5 mesi per tentare di aggiudicarsi un giocatore qualsiasi di quelli più dotati, senza però riuscire nell’intento. Il sistema di gioco, accusano gli avvocati, chiede soldi senza dare certezza su cosa venga acquistato in cambio, e si rivolge anche ai minori.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Molti in questi ultimi anni stanno puntando i riflettori sulla pericolosa pratica dei loot box — i meccanismi attraverso i quali diversi videogiochi chiedono ai giocatori del denaro in cambio della possibilità di ottenere alcuni oggetti su base casuale. Il sistema si sta diffondendo in modo prorompente perché è estremamente remunerativo per gli sviluppatori, ma i critici lo hanno più volte accomunato al gioco d'azzardo. L'ultimo caso è di queste ore ed è avvenuto in Francia, dove due avvocati hanno messo sotto accusa la modalità FIFA Ultimate Team (o FUT) interna alla simulazione calcistica FIFA 20, denunciando lo sviluppatore Electronic Arts per aver indotto i suoi clienti a spendere quantità di denaro spropositate nella speranza — poi rivelatasi vana — di ottenere vantaggi dagli oggetti estratti a sorte.

FIFA Ultimate Team è una modalità del noto gioco di calcio che permette di competere con gli avversari schierando la propria squadra dei sogni, composta da giocatori di tutte le squadre che però non sono immediatamente disponibili. Per poter utilizzare i giocatori in questa modalità occorre ottenerli acquisendo le carte virtuali che li riguardano, una versione digitale delle vecchie figurine che — proprio come queste ultime — vengono vendute in pacchetti dei quali non si può conoscere preventivamente il contenuto. Inoltre, più un giocatore è forte e in voga e minore è la possibilità di trovarlo in uno di questi pacchetti, con il risultato che per assemblare un team veramente competitivo occorra sfidare le statistiche e spendere un quantitativo indefinibile di denaro per acquistare potenziamenti casuali.

È così che uno dei giocatori che ha avviato l'azione legale contro lo sviluppatore di FIFA 20 ha riferito di aver speso 600 euro in soli 5 mesi senza mai riuscire a ottenere uno solo dei giocatori migliori. Si tratta di un caso limite, che però fa riemergere un tema scottante ormai da anni: il sistema implementato in FIFA 20 (e all'interno di molti altri giochi contemporanei) alimenta la competitività tra amici e sconosciuti, che per prevalere gli uni sugli altri devono necessariamente rivolgersi a un sistema di acquisti simile al gioco d'azzardo, che la scienza ha già confermato dare dipendenza.

Nei casi francesi si sottolinea anche come FIFA 20 sia giocato anche da minori e come le spese siano consentite senza sistemi di controllo da parte dei genitori. Per Electronic Arts né Fifa Ultimate Team né in generale il meccanismo dei loot box costituiscono pratiche assimilabili al gioco d'azzardo, ma non è la prima volta che casi simili si verificano: l'anno scorso era stata la volta di 4 bambini inglesi, che hanno prosciugato il conto dei genitori alla ricerca di Lionel Messi su FIFA 19.

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