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Fuga dei talenti digitali italiani: all’estero si guadagna quasi tre volte tanto

I dati elaborati dall’Osservatorio JobPricing dipingono un quadro preoccupante: nella ventina di posizioni prese in considerazione, gli stipendi sono mediamente sempre più bassi in Italia rispetto agli altri sei Paesi presi a confronto. Soltanto in Spagna le cose sembrano andare peggio, anche se i calcoli non includono il costo della vita.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Quello della fuga dei cervelli all'estero è un problema con il quale il nostro Paese è costretto a confrontarsi ormai da anni. Non riuscendo a trovare condizioni di lavoro accettabili (e in alcuni casi limite non riuscendo neppure a trovare lavoro), i nostri giovani si vedono costretti a espatriare per avere un futuro, ma il problema purtroppo coinvolge anche il mondo delle professioni legate al settore digitale. Lo ha evidenziato in questi giorni La Repubblica, pubblicando un'elaborazione dei dati dell'Osservatorio JobPricing nella quale si evidenzia la differenza tra i salari offerti per alcune delle professioni più gettonate del settore IT in Italia e quelli messi a disposizione dalle aziende all'estero.

Sotto osservazione sono state messe quasi una ventina di posizioni differenti in Italia e in alcune delle mete più comuni di chi lascia l'Italia a scopo lavorativo, ovvero Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e Svizzera. Ebbene, prendendo in considerazione gli stipendi annui lordi di partenza di un impiegato assunto in italia, risulta che la stessa qualifica frutta all'estero fino a quasi tre volte tanto — come avviene nel caso di un Solution Architect in Svizzera.

Un software engineer che in Italia può mediamente sperare di iniziare la propria carriera guadagnando 28.431 euro, stando ai dati riportati da La Repubblica nel Regno Unito può guadagnare 1,48 volte tanto; in germania 1,70; in francia 1,34; in spagna 0,98; negli Stati Uniti 2,19 e in Svizzera 2,07. Un UX designer il cui valore qui parte da 30.370 euro annui, negli altri Paesi è valutato rispettivamente 1,20, 1,46, 1,20, 0,79, 1,66 e 1,82 volte tanto. Non mancano qualifiche capaci di reggere il confronto (come Sales Representative) o Paesi nei quali un neolaureato nostrano farebbe meglio a non cercare fortuna (come la Spagna), ma il valore medio delle discrepanze tra gli stipendi in Italia e nei Paesi presi in esame evidenzia comunque quanto poco competitivo sia il nostro Paese nei confronti dei suoi più agguerriti vicini.

Fortunatamente questo non vuole necessariamente dire che levare le tende e partire sia sempre e comunque la soluzione migliore. In Paesi come Regno Unito e Svizzera il costo della vita è superiore al nostro in rapporti che a volte annullano i vantaggi derivanti dall'ottenere una busta paga più sostanziosa, ma altrove il quadro è più allettante; in Germania ad esempio uno sviluppatore iOS alle prime armi può arrivare a prendere il doppio che da noi.

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