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Gli elettrodomestici in standby possono costarti fino a 90 euro in bolletta

Per le famiglie numerose considerare di staccare la spina agli elettrodomestici che consumano energia anche quando non in uso può portare a risparmi annui più consistenti. Non tutti i prodotti però possono essere scollegati dalla rete elettrica senza conseguenze, soprattutto dall’avvento dei dispositivi smart.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Quasi 100 euro all'anno: è questa la cifra che alcune famiglie potrebbero risparmiare nella bolletta della luce se staccassero la spina a tutti i prodotti di elettronica che consumano silenziosamente energia in giro per casa. È la denuncia di Selectra, che ha effettuato alcuni calcoli aggiornati su un fenomeno — quello dei dispositivi in standby — che di quando in quando torna sotto i riflettori. Il risultato è il solito: la maggior parte degli elettrodomestici di casa rimane attiva anche quando viene spenta, ma staccando la spina a questi prodotti si impedisce loro di consumare energia, con un risparmio che spalmato su un anno può fare la differenza.

L'entità degli sprechi

Nell'indagine di Selectra vengono presi in considerazione tre scenari. Il primo è quello di una famiglia numerosa, con un consumo consumo annuo di 3.800 kWh e contatore da 4,5 kW, il cui spreco di energia per lo standby dei prodotti può arrivare al 16 percento dei consumi, ovvero a 90 euro all'anno in bolletta. Per la famiglia media definita secondo i criteri dell'autorità di settore Arera, con contatore da 3 kW e consumo annuo da 2.700 kWh, lo spreco è stato calcolato intorno al 13 percento, per un totale di 53 euro all'anno. Per un nucleo famigliare da due persone, con un contatore da 3 kW che fa registrare consumi da 1.500 kWh all'anno, è stato invece calcolato uno spreco del 10 percento e un potenziale risparmio di 18 euro all'anno.

I limiti

Mettere per sempre fine alla pratica dello standby tra i dispositivi di casa però può non essere così semplice. Da una parte infatti un comune televisore si accende in pochi secondi da quando riceve energia, e per un computer relativamente recente l'attesa può arrivare al massimo a un minuto scarso. Altri gadget però non sono così rapidi a riattivarsi dopo essere stati completamente privati di energia: una console da gioco di generazione attuale impiega diversi minuti a rendersi disponibile; una smart TV spinta da un processore a bassa potenza deve avviare diversi sottosistemi che non si attivano immediatamente.

Non solo: la maggior parte degli oggetti smart di casa non è neppure pensata per essere spenta. Altoparlanti intelligenti, lampade LED a comando vocale, smart display e impianti audio bluetooth devono poter ricevere comandi 24 ore su 24, o tanto varrebbe lasciarli nella confezione; spegnere il router WiFi condanna tutti i dispositivi di casa a finire offline e gli smartphone a ripiegare sulle costose connessioni cellulari. Da una parte insomma fare attenzione a quali elettrodomestici si tengono in standby e quali si possono spegnere del tutto ha sicuramente senso in termini di risparmio energetico e di riduzione degli sprechi; d'altro canto rispetto ai primi anni 2000 alcuni dispositivi di casa svolgono comunque una funzione indispensabile, o per lo meno utile, anche quando sembrano inattivi.

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