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Gli scienziati hanno scoperto come costruire un vetro infrangibile per gli smartphone

Una nuova tipologia di vetro è quasi pronta a scaturire dalle ricerche scientifiche di un team della University of Queensland, i cui ricercatori promettono protezione senza paragoni per i touch screen e le altre tipologie di schermo, insieme ad applicazioni in numerosi altri ambiti come i pannelli solari.
A cura di Lorenzo Longhitano
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I touchscreen degli smartphone di oggi sono decisamente più robusti delle controparti che si affacciavano sul mercato 10 anni fa, eppure quando uno di questi dispositivi cade per terra la tappa successiva resta spesso il centro di assistenza per la sostituzione del vetro protettivo. Le cose potrebbero cambiare nel futuro prossimo con una nuova tipologia di vetro quasi pronta a scaturire dalle ricerche scientifiche di un team della University of Queensland, che promette protezione infrangibile per gli smartphone e applicazioni in numerosi altri ambiti.

La novità in fase di studio ruota attorno all'utilizzo dei nanocristalli di perovskite, materiali dalle interessanti caratteristiche fisiche che in linea teorica potrebbero proporsi come candidati ideali nell'impiego di dispositivi come touch screen e pannelli solari, ma che all'atto pratico — fuori dall'atmosfera controllata dei laboratori — si rivelano troppo soggetti a condizioni ambientali come luce, calore e umidità. La lucentezza, la trasparenza e la robustezza di questo materiale ha portato i ricercatori a studiare una soluzione che permettesse di impiegarlo ugualmente, fino ad arrivare a una potenziale risposta: infonderlo all'interno di strutture di vetro appositamente progettate, per combinare le proprietà di entrambi i materiali.

Nel processo ideato dai ricercatori viene utilizzato del vetro poroso all'interno del quale possono assestarsi i nanocristalli. Il vetro protegge i nanocristalli dagli agenti atmosferici che altrimenti ne intaccherebbero le proprietà peculiari, mentre questi ultimi conferiscono al materiale robustezza e flessibilità pur mantenendolo trasparente e conduttivo. Ci vorranno ancora anni per pefezionare la tecnologia sperimentata dai ricercatori, ma al termine del lavoro l'impatto non riguarderà solo gli schermi; il sistema promette pannelli solari più efficienti e resistenti, ma anche una combinazione delle due applicazioni: telefoni che, una volta in standby, possono raccogliere la luce ambientale e utilizzarla per ricaricarsi.

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