Il ruolo di aggregatore di notizie che Facebook ha assunto nel corso degli ultimi anni sembra essersi fortemente indebolito in seguito ai recenti scandali che hanno coinvolto il social network e che hanno portato ad una crescente diffidenza degli utenti nei confronti del portale per quanto riguarda le notizie. Un nuovo studio del Reuters Institute ha svelato che l'utilizzo del social è diminuito in favore delle applicazioni di messaggistica, soprattutto WhatsApp. Un cambiamento che lo stesso Zuckerberg aveva previsto a gennaio, quando spiegava di voler attuare dei cambiamenti il cui risultato sarebbe stato proprio quello di una diminuzione del tempo speso su Facebook.
Secondo i ricercatori, inoltre, l'utilizzo del portale per la ricerca di notizie è calato del 6 percento negli Stati Uniti: dal 2016 al 2018 questo dato è pari al 9 percento, mentre nei gruppi più giovani scende fino al 20 percento. A beneficiare di questa situazione sono le applicazioni di messaggistica, dove pare si sia fatta strada una condivisione privata delle notizie: in questo contesto, la fruizione di news su WhatsApp – un prodotto comunque di Facebook – è aumentata del 4 percento. Una svolta in linea con il sentimento generale nei confronti di Facebook e dei social network in generale.
Il social network di Mark Zuckerberg è al centro di grandi polemiche dalle critiche sulla gestione delle interferenze russe durante le elezioni e le operazioni di Cambridge Analytica rese possibili dai dati raccolti dal colosso dei social network. In risposta a questo polverone, l'azienda di Menlo Park ha annunciato una modifica delle sue priorità, preferendo i contenuti personali a quelli pubblicati da media e testate. Nel frattempo, le app di messaggistica hanno continuato la loro ascesa, così come hanno fatto i loro utenti unici quotidiani. Anche i questo caso, però, non si tratta di una vera e propria sconfitta di Facebook: WhatsApp fa comunque parte dei suoi prodotti.