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Google e Bing si organizzano contro la pedofilia online

I browser dei due colossi americani implementeranno presto nuovi algoritmi per ostacolare la distribuzione e il reperimento di materiale pedofilo sulla Rete.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Il primo ministro inglese, David Cameron, aveva dichiarato da tempo come i motori di ricerca avrebbero potuto fare molto di più per combattere il propagarsi della pedofilia online. Google e Bing hanno voluto rispettare gli impegni presi di parola su questo argomento ed hanno compiuto un importante passo avanti in tale direzione: una azione congiunta che vuole portare a migliorare proprio l'intera rete web contro la pedofilia e non solo ma anche contro l’azione di pedofili, produttori di materiale pedopornografico, distributori del materiale stesso e protagonisti di abusi su minori.

Fino ad oggi Google aveva evitato ogni intervento diretto sul tema poiché era in ballo il difficile equilibrio della libertà di espressione online. Lo stesso colosso di Mountain View ha infatti spiegato di aver messo a punto nuovi algoritmi con i quali l’opera di filtro sul materiale pedopornografico sarà più capillare ed efficace. Il motore di ricerca dunque, assieme a quello di Redmond, si appresta ad implementare la nuova tecnologia che agirà ad ampio raggio per ostacolare la ricerca ed il reperimento online di materiale illegale.

In primis i video saranno identificati con ID univoco che permetterà quindi di agire direttamente sul Web alla ricerca di eventuali duplicati da rimuovere assieme all’originale. Alcune particolari ricerche saranno filtrate e con esse verranno meno anche gli auto-suggerimenti in fase di compilazione della query. Se i contenuti verranno nuovamente caricati i sistemi di controllo si adegueranno in modo dinamico, così che la rincorsa possa continuare creando continui ostacoli al flusso di materiale. La nuova tecnologia verrà immediatamente applicata sulle ricerche nei paesi di lingua anglofona, ma presto il progetto sarà esteso anche in 158 nazioni ulteriori. Così facendo la lotta alla pedofilia diventerà una questione internazionale e prenderà il via dai motori di ricerca dove tutto ebbe inizio.

Il nostro business è di rendere le informazioni universalmente disponibili, ma ci sono certe “informazioni” che non dovrebbero mai essere create o trovate. Possiamo fare molto per assicurarci che non siano disponibili online e per far si che quando le persone condividono questo tipo di contenuti siano catturati e perseguiti.

Google

Fin da subito sono già 13000 le query sotto il mirino dei due motori. Google sta già collaborando con associazioni quali Internet Watch Foundation (IWF) e US National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC), anche tramite l’istituzione di un ampio database di immagini pedopornografiche da gestire e sfruttare assieme ad inquirenti, associazioni del settore ed altri gruppi del mondo online. Poco alla volta Google e Bing si stringeranno attorno al sistema pedofilo, riducendone probabilmente le dimensioni in Rete: un primo passo, un nuovo passo, ma non certo l’ultimo.

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