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Google Foto, il servizio etichetta per errore due persone con la pelle nera come “Gorilla”

A poche settimane dal rilascio di Google Photos, un utente su Twitter si è lamentato di un problema riscontrato con l’assegnazione automatica di tag per dividere le foto in categorie.
A cura di Matteo Acitelli
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In occasione dell'evento Google I/O 2015, i vertici del colosso di Mountain View hanno presentato al pubblico Google Photos, una nuova applicazione per gestire il proprio rullino fotografico. A poche settimane dal rilascio di questa novità che divide la gestione delle fotografie dal social network Google Plus, un utente su Twitter si è lamentato di un problema riscontrato con l’assegnazione automatica di tag per dividere le foto in categorie. Il sistema funziona in modo automatico analizzando le immagini attraverso alcuni algoritmi di riconoscimento facciale e degli oggetti. Secondo gli sviluppatori di Google questa tecnologia è ad un buon livello ed è in grado anche di riconoscere la presenza di eventuali animali. Stando a quanto riscontrato dall'utente @jackyalcine (Jacky Alciné) però, il sistema non è ancora funzionante al 100%. Come riporta il giovane sul social network di microblogging, Google Photos ha classificato alcune foto scattate con una sua amica all’interno della categoria "Gorilla". Attraverso il suo profilo Twitter il programmatore di Brooklyn chiedi spiegazioni a Google denunciando un comportamento errato ed offensivo.

Immediato l'intervento di Google che tramite l'account dello Chief Social Architect dell'azienda, Yonatan Zunger, ha risposto al ragazzo chiedendo scusa e offrendo la massima disponibilità ad approfondire l'argomento. Dopo aver richiesto le credenziali dell'account di Jacky Alciné, il responsabile di Mountain View ha spiegato che il sistema di riconoscimento facciale presenta alcuni problemi nell'assegnazione dei tag quando nelle immagini sono presenti persone con la pelle scura. Subito dopo l'accaduto la redazione del portale Ars Technica ha contattato un portavoce dell'azienda del noto motore di ricerca per avere maggiori informazioni sulla vicenda: "Siamo sinceramente e veramente dispiaciuti per quanto accaduto. Stiamo prendendo misure immediate per prevenire la comparsa di questo tipo di risultati. C’è ovviamente ancora molto lavoro da fare sul sistema che etichetta automaticamente le immagini e siamo impegnati per far sì che questo tipo di errori non si ripeta in futuro".

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