Google Glass, nascono i primi movimenti di protesta per la privacy violata
![stpcybrg870adfafs](https://staticfanpage.akamaized.net/techfanpage/wp-content/uploads/2013/03/stpcybrg870adfafs.jpg)
Il futuro per quanto concerne la tecnologia sembra essere più vicino di quanto non ci si aspetti. Google lo sa bene e sta cercando di portare tutta la sua esperienza in accessori e dispositivi che possano migliorare e rendere unica la vita degli essere umani. Lo ha fatto proprio con i Google Glass, occhiali a realtà aumentata particolare, che stanno iniziando a girare tra gli sviluppatori e che il prossimo anno potremo vedere anche sugli scaffali dei negozi comuni. Occhiali però che stanno già creando non poche discussioni per quanto concerne la violazioni possibile della privacy.
![google-glass-occhiali](https://staticfanpage.akamaized.net/techfanpage/wp-content/uploads/2013/03/google-glass-occhiali.jpg)
Il motivo è semplice a detta dei gruppi anti Glass. Infatti l'utilizzo dei nuovi occhiali porterebbe facilmente alla violazione della privacy, visto che permetteranno di scattare foto, registrare video e audio e effettuare operazioni di ricerca sul web riconducibili ad un totale controllo sui dati sensibili degli utenti da parte del colosso di Mountain View. La protesta ha un nome preciso ed è attivata da "Stop the Cyborgs" che mette in guardia fin da ora da un mondo nel quale tutti verremo monitorati e spiati da coloro che indossano i Glass.
Gli interrogativi che Stop The Cyborgs solleva sono tanti. Tutti i dati raccolti da Google potrebbero avere un impatto enorme sulla società. Proprio il gruppo ha recentemente pubblicato un manifesto nel quale pone la domanda:
Avreste mai immaginato di indossare un giorno una telecamerina spia o registrare le conversazioni? Presto lo faranno tutti e la gente troverà strani coloro che li contrastano.
Il dibattito attorno alla privacy violata sembra dunque pronto a scatenare un vero e proprio putiferio in cui molti attivatori sono pronti a scatenare l'inferno contro questa nuova importante frontiera realizzata da Google. Nel frattempo non possiamo che attendere gli sviluppi e capire se BigG provvederà a limare la situazione oppure se il tutto passerà inosservato e gli occhiali verranno commercializzati come se nulla fosse, con il rischio, chiaramente di vedere cartelli di divieto come già accaduto in un ristorante di Seattle.