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50 anni dallo sbarco sulla Luna

Google ha onorato Margaret Hamilton con un enorme ritratto fatto di specchi

Google ha deciso di celebrare la donna che ci ha portati nello spazio con un enorme ritratto fatto di specchi illuminati dalla luce riflessa dalla Luna grande oltre 3 chilometri quadrati e posizionato nella centrale solare di Ivanpah, nel deserto del Mojave.
A cura di Marco Paretti
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Oggi il mondo celebra i 50 anni dallo sbarco sulla Luna, quel leggendario allunaggio che il 20 luglio 1969 ha portato l'uomo sul satellite del nostro pianeta. Una parte fondamentale del successo della missione Apollo 11 è dovuta a Margaret Hamilton, la ricercatrice software che ha finalizzato il software alla base di tutto il sistema di guida. Per questo Google ha deciso di celebrare la donna che ci ha portati nello spazio con un enorme ritratto fatto di specchi illuminati dalla luce riflessa dalla Luna grande oltre 3 chilometri quadrati e posizionato nella centrale solare di Ivanpah, nel deserto del Mojave.

L'immenso ritratto dedicato da Google alla Hamilton è stato realizzato con oltre 107.000 specchi in grado di riflettere la luce della Luna, per una copertura totale che supera quella dell'intero Central Park: può essere visto da oltre un chilometro e mezzo sopra al livello del mare. L'immagine creata attraverso questo sistema mostra sulla sinistra un ritratto della giovane scienziata, oggi 82enne, e sulla parte destra l'immagine del modulo Eagle, il nome della Hamilton e della missione Apollo 11. L'enorme lavoro è stato documentato all'interno di un video di Google dove è possibile vedere gli specchi in movimento.

Perché Google ha celebrato Margaret Hamilton

La scelta di Google di celebrare Margaret Hamilton è dovuta all'importanza che la donna ha avuto all'interno della missione Apollo 11 e della sua progettazione. La Hamilton non è andata nello spazio, ma è di certo la scienziata che ha consentito ad Armstrong, Aldrin e Collins di portare a termine questo evento spaziale storico. Questo perché la Hamilton è stata la responsabile dell’Apollo Guidance Computer, cioè il computer di bordo dell'Apollo della NASA che aveva il compito di intervenire, in caso di problemi, durante le manovre di allunaggio e decollo. Fu proprio questo software che riuscì a salvare la missione Apollo 11 quando, poco prima del touchdown, alcuni allarmi scattarono annunciando il rischio di sovraccarico del computer di bordo, con il pericolo di compromettere l’atterraggio.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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