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Google indagata negli Stati Uniti per licenziamenti ingiusti

L’ufficio nazionale per le relazioni sindacali degli Stati Uniti ha aperto un’indagine nei confronti della casa di Mountain View in relazione ai licenziamenti dei quattro dipendenti attivisti di fine novembre. L’accusa dei quattro è che l’allontanamento sia stato un’operazione per silenziare il dissenso interno all’azienda.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Non si è ancora chiusa la vicenda dei quattro dipendenti licenziati da Google accusati di aver messo a repentaglio informazioni riservate interne all'azienda. Pochi giorni fa gli ormai ex impiegati avevano accusato la casa di Mountain View di averli voluti allontanare per via del loro attivismo e delle loro posizioni critiche nei confronti del gruppo, mettendolo sotto accusa per abuso di pratiche antisindacali. Se sia andata effettivamente così, ora lo decideranno le autorità preposte: secondo quanto riporta la CNBC infatti, l'ufficio nazionale per le relazioni sindacali degli Stati Uniti ha aperto un'indagine nei confronti di Google per vedere chiaro nella vicenda dei quattro licenziamenti.

Le parti in causa

La richiesta in effetti arriva direttamente dai dipendenti colpiti dal provvedimento — Laurence Berland, Paul Duke, Rebecca Rivers e Sophie Waldman. I quattro sono stati allontanati a fine novembre, ma erano già conosciuti all'interno di Google per il loro attivismo critico nei confronti di alcune delle scelte del gruppo — dalla buonuscita milionaria assicurata ad alcuni top manager accusati di molestie sessuali, fino alle collaborazioni con le forze armate e l'opportunità di offrire servizi censurati in Cina. Per la società i licenziamenti sono la risposta alla violazione di precise regole imposte ai dipendenti; per questi ultimi le regole sono state recentemente modificate proprio per dare all'azienda molto più spazio di manovra per silenziare il dissenso interno.

Il precedente

L'ufficio nazionale per le relazioni sindacali dovrà ora capire come siano andate effettivamente le cose, tenendo in considerazione almeno un precedente importante. Non è la prima volta in effetti che l'agenzia mette Google sotto la propria lente di ingrandimento: un'indagine che risale a pochi mesi fa si era chiusa proprio a fine estate con un accordo che imponeva al colosso della Silicon Valley di lasciare ai propri dipendenti lo spazio per organizzarsi in sindacati e parlare alla stampa con un'unica voce. Tra le accuse formulate in questi giorni dai quattro dipendenti licenziati — oltre a quella di aver violato le leggi vigenti sul lavoro — c'è anche quella di aver violato l'accordo stipulato a settembre con comportamenti antisindacali.

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