Google, la Corte Europea dà ragione al colosso di Mountain View nella questione privacy
La situazione sulla violazione della Privacy per quanto concerne il colosso Google sembra forse aver trovato una parziale e piccola fine. La Corte europea ha infatti da poco sancito che l'azienda di Mountain View non sarà obbligata a cancellare i dati personali riportati nei siti presenti nel suo motore di ricerca. Una vittoria dunque che permette di avere ragione nei confronti di tutti quei paesi europei che volevano più chiarezza e trasparenza proprio nei confronti di BigG e che vedono privarsi di qualunque pretesa.
Google si era vista accusata di aver violato la privacy in Spagna dove un utente aveva richiesto che i suoi dati personali fossero cancellati da un giornale online il quale compariva sul motore di ricerca di Mountain View. La Corte per questo ha sottolineato come “i fornitori di servizi di motore di ricerca non sono responsabili, ai sensi della direttiva sulla protezione dei dati, del fatto che nelle pagine web che essi trattano compaiano dati personali. Quindi Google non va considerato come responsabile del trattamento dei dati personali che compaiono nelle pagine web che tratta e non può agire su contenuti presenti nelle pagine web di terzi”.
Il diritto di oblio infatti vale solo nel caso in cui il fornitore non abbia rispettato i codici di esclusione o non si sia conformato ad una richiesta proveniente dal sito web concernente un aggiornamento della memoria cache. Un risultato positivo per il colosso nel solo paese spagnolo ma che non risolve la questione in Germania come anche in Italia, dove ancora si attende una spiegazione esemplare e dove Google deve giustificare il proprio comportamento. Altri 25 paesi oltretutto attendono quindi che i giudici possano porre a giudizio BigG per riuscire a difendere quella Privacy che proprio in internet sembra ormai solo un ricordo.