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Google, l’ultima trimestrale del 2018 chiude con ricavi record

Alphabet, la holding del colosso di Mountain View che controlla anche Google, ha chiuso l’ultima trimestrale del 2018 con ricavi da record. Superando le attese degli analisti finanziari, l’azienda Google ha fatto registrare ricavi per 39,3 miliardi di dollari, con una crescita, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 22%
A cura di Francesco Russo
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Alphabet, la holding del colosso di Mountain View che controlla anche Google, ha chiuso l'ultima trimestrale del 2018 con ricavi da record. Superando le attese degli analisti finanziari, l'azienda Google ha fatto registrare ricavi per 39,3 miliardi di dollari, con una crescita, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 22%. Anche l'utile netto è in crescita arrivando ad essere 8,49 miliardi di dollari, o 12,77 dollari per azione, a fronte dei 10,87 dollari previsti dal mercato. Da questi dati, è interessante sottolineare come i ricavi Google derivanti dalla pubblicità, il vero core business dell'azienda di Larry Page e Sergey Brin, siano stati di 32.63 miliardi di dollari, in crescita rispetto allo scorso anno, quando erano 27 miliardi di dollari. Risultati che però non hanno ottenuto una accoglienza positiva a Wall Street dove il titolo ha perso il 3% nelle contrattazioni serali (after hours) dopo aver guadagnato poco più del 2% nelle contrattazioni regolari. A pesare è il margine di profitto che si assottiglia con la società che investe per ampliare le sue attività cloud e hardware.

L'ultima trimestrale di Alphabet, la holding fondata nell'ottobre del 2015, a cui fanno capo Google LLC e altre società controllate, ha fatto registrare ricavi da record, superando quindi tutte le attese degli analisti finanziari. I ricavi sono di 39,3 miliardi di dollari, con utile netto di 8,49 miliardi di dollari, o 12,77 dollari per azione a fronte dei 10,87 dollari previsti dal mercato. Ma aumentano anche i costi che in tre mesi sono infatti saliti a 31,1 miliardi, rispetto ai 24,6 miliardi dello stesso periodo del 2017. Le spese di capitale sono balzate dell'80% a 6,85 miliardi di dollari, rispetto ai 3,8 miliardi di dollari del 2017.

Sono numeri che però non esaltano Wall Street, dove il titolo cede il 3% nell'after hours, dopo aver guadagnato poso sopra il 2% durante le contrattazioni regolari.

"Nel 2018 abbiamo avuto una forte crescita dei ricavi, del 23% su base annua a 136,8 miliardi di dollari, e del 22% per il quarto trimestre a 39,3 miliardi. Abbiamo grandi opportunità davanti a noi, continuiamo a concentrare i nostri investimenti nei talenti e nelle infrastrutture necessarie per offrire prodotti eccezionali ai nostri clienti, agli inserzionisti e ai partner intorno al mondo" – afferma il CFO (Chief Financial Officer) di Alphabet, Ruth Porat. I conti di Google sono l'ultima indicazione in ordine temporale della forza finanziaria delle aziende hi-tech nonostante le pressioni a cui sono sottoposte. Va evidenziato che in questo periodo Alphabet, a differenza di molte aziende rivali, è rimasta quasi del tutto fuori dalle polemiche sulla privacy, anche se i suoi titoli hanno risentito dell'ondata di vendite che si è abbattuta sul settore tecnologico.

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