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Google multata per aver violato i meccanismi di privacy su Safari

Il colosso di Mountain View è stato multato di 17 milioni di dollari per aver violato e quindi bypassato il blocco delle impostazioni della privacy degli utenti che utilizzano Safari, il browser web di Apple.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Google multata, ancora una volta, per aver bypassato il blocco delle impostazioni della privacy degli utenti che solitamente utilizzano Safari. Ben 37 stati e il distretto federale di Columbia negli USA hanno accettato il pagamento di 17 milioni di dollari da Google dopo la denuncia nei suoi confronti per aver aggirato i meccanismi per la gestione della privacy in Safari, il browser web di Apple. In precedenza Google aveva già pagato 22,5 milioni di dollari in un accordo con la Federal Trade Commission nel corso di un caso simile che aveva visto contrapposta la società con il governo federale.

La vicenda venne esternata nel febbraio del 2011. In quel tempo Google aveva inserito in alcune pagine, invisibili e apparentemente innocenti righe di codice grazie alle quali sarebbe stato possibile aggirare il blocco del tracking, in altre parole il metodo con cui alcuni inserzionisti pubblicitari sono in grado di rilevare le abitudini di navigazione degli utenti e distribuire annunci pubblicitari in linea con gli interessi del pubblico.

Il pagamento al quale è stata condannata Google è solo l’ultimo di tanti procedimenti per violazione della privacy che ha visto accusata l’azienda di Mountain View: altri casi hanno avuto a che fare con Buzz, una sorta di social network e microblogging ora disattivato, il servizio Street View e anche il processo di gestione e controllo della posta su Gmail.

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