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Google, ok di Commissione Europea e Dipartimento di Giustizia USA per l’acquisizione di Motorola

Il gigante di Mountain View supera indenne l’indagine condotta nei confronti della sua acquisizione di Motorola Mobility Holding. Anche Apple e Rim portano a casa le rassicurazioni sui brevetti Nortel.
A cura di Angelo Marra
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Doppio via libera a Google per l'acquisizione di Motorola. Prima la Commissione Europea ha approvato la richiesta fatta di BigG ad agosto con la quale è entrato ufficialmente nel mondo della produzione di smartphone, dopodiché è arrivato anche l'ok del Dipartimento di Giustizia americano. Sul tavolo della discussione erano i due gli argomenti più caldi: brevetti e posizioni dominanti. Nel primo caso Motorola era intestataria di oltre 6000 brevetti, alcuni riguardanti tecnologie senza fili ormai divenute uno standard condiviso. Il timore era quello che Google potesse sfruttare il suo “nuovo acquisto” per cambiare le regole di cessione di tali brevetti nei confronti della concorrenza, un atteggiamento che avrebbe avvantaggiato Mountain View ma che avrebbe inevitabilmente danneggiato le altre aziende e gli stessi consumatori.

Non era solo Google ad essere finita sotto l'occhio inquisitorio della legge. Anche Rim e Apple si trovano in una situazione analoga relativa ad altri brevetti della Nortel Network Coproration e della Novell Inc., ma a differenza di Google le maggiori rassicurazione dei due giganti aveva reso più probabile una decisione a loro favore. Anche BigG però incassa il via libera si prepara per ultimare un'acquisizione che inevitabilmente ha richiamato l'attenzione della giustizia anche per la questione della posizione dominante che Google potrebbe avere sul mercato nel momento in cui dovesse entrare a pieno regime nella produzione hardware di smartphone, dopo che da solo con Android domina quasi la metà del mercato mondiale di telefonia. Il caso di Google infatti è abbastanza particolare; Apple produce e vende sia i propri terminali che il sistema operativo originale, ma a differenza di Android iOS gira solo su apparecchi Apple. Rim e Microsoft, gli altri due protagonisti principali, hanno dalla loro una fetta di mercato talmente irrisoria (insieme poco più del 20% del mercato, ma le cifre sono in caso soprattutto per l'azienda produttrice di BlackBerry, mentre si attendono ancora i risultati funesti dell'accordo Microsoft-Nokia) da non rappresentare alcun pericolo in tal senso.

Il problema quindi era soltanto Google, già più volte finito sotto indagine per le sue mire “espansionistiche”. Questa volta però le due commissioni che hanno preso in esame il suo operato non hanno rilevato eventuali strategie di dominio del mercato, pur rassicurando sui controlli futuri che verranno fatti sul gigante di Mountain View per verificare che queste condizioni continuino.

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