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Google permetterà ai dipendenti di lavorare in smart working fino 10 gennaio 2022

Google estende fino al 10 gennaio 2022 la possibilità di lavorare da casa. Lo ha scritto in una mail rivolta ai propri dipendenti il CEO Sundar Pichai. Per i prossimi quattro mesi i “Googlers” continueranno con lo smart working. Dopo quella data avranno 30 giorni di preavviso per pianificare il ritorno negli uffici.
A cura di Ivano Lettere
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"Estenderemo la nostra politica globale di ritorno volontario in ufficio fino al 10 gennaio 2022". A scriverlo in una mail rivolta ai propri dipendenti è Sundar Pichai, CEO di Google di Alphabet. I "Googlers" continueranno a lavorare nelle rispettive dimore per altri quattro mesi, dopodiché torneranno a occupare le postazioni nei vari uffici sparsi per il mondo. Superata quella data, il motore di ricerca consentirà "ai paesi e ai luoghi di prendere decisioni su quando terminare il lavoro volontario da casa in base alle condizioni locali, che variano notevolmente tra i nostri uffici", spiega Pichai.

La crisi pandemica non accenna a diminuire e continua a creare incertezza soprattutto nell'ambito lavorativo. Nonostante ciò, Pichai si augura "di vedere più squadre che si riuniscono dove possibile, sia che si tratti di riunioni di squadra regolari, sessioni di brainstorming intorno a una lavagna, o socials all'aperto".

Con l'inizio del nuovo anno, verrà dato modo alle varie "succursali" di prendere decisioni su come concludere l'attività professionale domestica, resa possibile dallo smart working. Questo perché le condizioni di lavoro dei "Googlers" sono diverse a seconda della realtà politica in cui vivono. Una cosa che varrà per tutti è il preavviso: "Avrete un avviso di 30 giorni prima di essere attesi in ufficio", specifica il CEO, secondo il quale "la strada da percorrere potrebbe essere un po' più lunga e sconnessa di quanto sperassimo, eppure rimango ottimista sul fatto che la supereremo insieme".

La scelta, dettata forse dal recente e preoccupante aumento dei casi, scombina ancora una volta i piani. Secondo la road map, la normalità lavorativa sarebbe stata ripristinata questo settembre. Ma, colpevole l'instabilità provocata dalla Covid-19, il tutto fu rimandato a ottobre. D'altra parte, la politica di Google non è in controtendenza. Basti pensare che anche altri giganti del tech (Facebook, Apple, Amazon, Lyft) hanno adottato la stessa strategia.

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