Google premia l’hacker che ha violato Chrome
Il problema della sicurezza online è sicuramente uno dei punti sui quali i grandi della tecnologia stanno dedicando maggiore attenzione. A partire dalla detenzione di dati personali da parte dei brand più quotati come Google e Facebook a finire alla sicurezza degli utenti durante la navigazione, con il rischio di violazioni sempre dietro l'angolo.
Ne sa qualcosa Mozilla che ha lanciato pochi giorni fa in pompa magna la nuova versione di Firefox per poi ritirarla di fretta e furia a causa di una falla nella sicurezza ma i suoi competitor non godono certo di una situazione migliore. Evidentemente le fasi di test interne non si dimostrano sufficienti per spulciare ogni aspetto del programma e trovare errori o bug e spesso le toppe arrivano quando il danno è bello che fatto. Per questo motivo Google ha deciso di ricorrere agli unici in grado davvero di dedicarsi anima e corpo con un solo scopo, trovare l'errore, la porta lasciata accidentalmente aperta: gli hacker.
Dopotutto la storia è piena di casi di aziende di sicurezza informatica che assumono gli stessi pirati che hanno violato il loro sistema, perchè allora non sottoporre al loro implacabile lavoro l'ultima release di Chrome per controllare il suo stato di sicurezza? Mountain View ha deciso inoltre di alzare anche la posta, oltre alla soddisfazione di prendersi beffa di Google (cosa non da poco) ha aggiunto anche un premio in denaro, ben sessantamila dollari.
Inutile dire che l'invito non solo è stato accettato ma al famigerato pirata Pinkie Pie è bastato pochissimo tempo per far tornare a casa i tecnici di BigG con un carico di vergogna sulle spalle. Il misterioso hacker è riuscito a trovare ben due vulnerabilità nel programma, bissando il suo successo dello scorso anno quando riuscì a vincere anche la precedente sfida lanciata da Google, anche se sembra che quest'anno l'operazione si sia rivelata addirittura più semplice (due hack rispetto ai sei precedenti). Mountain View da parte sua ha approfittato della scoperta di Pink Pie ed ha subito corretto il problema ma la realizzazione di un browser anti-hacker sembra un'ipotesi sempre più lontana dal concretizzarsi.