Google scivola terza tra i produttori di smart speaker, superata dalla cinese Baidu
Quando si parla di smart speaker quasi sempre il primo pensiero va a Google o ad Amazon. Da quest'anno però, a livello mondiale, oltre che da Mountain View e da Seattle, un altro grande fornitore arriva anche da Pechino. Secondo un recente rapporto di Canalys, il gigante cinese dei motori di ricerca Baidu è riuscito ad imporsi anche sul mercato degli smart speaker, scavalcando la stessa Google e arrivando a qualificarsi come secondo produttore al mondo con 4,5 milioni di dispositivi venduti.
Per gli smart speaker di Baidu l'ultimo anno è stato sbalorditivo e ha visto il colosso cinese crescere sul mercato del 3.700%, conquistare una quota del 17,3% e posizionarsi subito dietro al leader del settore — che resta sempre Amazon, con una quota di mercato del 25% e con 6,6 milioni di spedizioni. Inizialmente Baidu ha tentato di proporre i suoi dispositivi a prezzi medio alti, lanciando l'altoparlante Raven H progettato in collaborazione con la svedese Teenage Engineering; le cose però non sono andate come sperato. La mossa vincente è stata quella di proporre smart speaker che avessero prezzi decisamente accattivanti. L'attuale modello di base dell'offerta, Xiaodu, costa a soli 89 yuan, vale a dire 12 dollari. Con questa mossa, Baidu, è riuscita — sempre secondo Canalys — a superare il precedente detentore del primato in Cina Alibaba fin dal primo trimestre di quest'anno.
Vale la pena ricordare che Baidu e Google non sono concorrenti diretti, almeno per il momento. Baidu — come del resto la casa di Mountain View — infonde i suoi prodotti con algoritmi di intelligenza artificiale che al momento sono tarati sulla lingua locale, e anche per questo al momento li vende all'interno del mercato cinese; Google dal canto suo distribuisce i suoi gadget quasi ovunque, tranne che in Cina dove la diffusione dei suoi servizi deve affrontare ostacoli potenzialmente insormontabili. La crescita esplosiva di Baidu nell'ultimo anno però dimostra le dimensioni e il potenziale dell'ecosistema cinese dell'Intelligenza Artificiale, che un giorno potrebbe affacciarsi anche all'occidente.