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Grecia, il controllo dei capitali blocca i pagamenti online: stop ai servizi di Google e Facebook

Il controllo dei capitali introdotto dal governo di Atene non ha reso difficoltoso solo il prelievo dei contati dai bancomat greci, ma anche gli acquisti online. Tutti i servizi con sede all’estero, infatti, non possono essere utilizzati per effettuare acquisti dalla Grecia.
A cura di Marco Paretti
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Il controllo dei capitali introdotto dal governo di Atene non ha reso difficoltoso solo il prelievo dei contati dai bancomat greci, ma anche gli acquisti online. Tutti i servizi con sede all'estero, infatti, non possono essere utilizzati per effettuare acquisti dalla Grecia. Di conseguenza i servizi e i prodotti offerti da aziende come Google, Amazon, Apple e Facebook – che hanno sede tra il Lussemburgo e l'Irlanda – risultano non disponibili per tutti gli utenti greci, che alle richieste di acquisto di oggetti su Amazon o di campagne pubblicitarie su Facebook si vedono rispondere picche.

Il trasferimento di fondi verso paesi esteri è stato bloccato per prevenire il collasso del sistema bancario dopo che il primo ministro Alexis Tsipras ha rifiutato l'intervento dei leader internazionali. Per questo tutti i pagamenti con carte di credito verso aziende con sede all'estero sono stati banditi, impedendo di fatto l'acquisto di prodotti e servizi da un gran numero di rivenditori online, negozi di musica digitale e compagnie aeree. "Ho provato a pagare una piccola campagna pubblicitaria da 3€ a Facebook ma la mia carta è stata rifiutata" ha spiegato Panayotis Gezerlis, consulente di ecommerce greco.

Un portavoce della compagnia aerea irlandese Ryanair ha spiegato che molti consumatori greci non sono riusciti ad acquistare un biglietto con le loro carte di credito a causa del blocco, ma che l'azienda permetterà di pagare in contati direttamente negli aeroporti del paese. Gezerlis ha sottolineato che, sebbene alcuni servizi siano superflui, l'impossibilità di acquistare elementi come spazio sul cloud o campagne pubblicitarie può comportare gravi perdite per le aziende greche. "Molti servizi si affidano sui server di Google e su Dropbox per condividere i file" ha concluso Gezerlis.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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