Groupon chiede scusa ai clienti giapponesi
Ci sono poche cose che non bisogna mai fare ad un giapponese e sicuramente tra queste c'è rovinargli le festività di capodanno facendogli mancare l'osechi, la tipica pietanza a base di pesce e che rappresenta un must delle tavole di tutte le famiglie. Per 500 sfortunati utenti quest'anno la millenaria usanza se n'è andata farsi benedire per colpa di un passo falso di Groupon, il famoso portale di annunci locali.
Dopo aver sborsato 10.500 ¥, ovvero quasi cento euro, i clienti si sono visti recapitare la pietanza in ritardo rispetto ai giorni di festeggiamento e in condizioni di avanzato deterioramento.
Nonostante la proverbiale pacatezza che li contraddistingue gli utenti mandarini non hanno preso bene la cosa e hanno protestato vivacemente con l'azienda, postando online le foto degli osechi ricevuti e facendo una pubblicità non certo positiva all'azienda. Groupon si è immediatamente scusata con i clienti, sostenendo che il fornitore non era preparato ad una domanda così copiosa e non ha retto il ritmo di produzione.
Ai clienti furibondi è stato offerto un buono d'acquisto di 500 ¥ (circa 50 euro) a titolo di rimborso ma evidentemente ciò non è bastato a placare l'ira giapponese, tanto che il Direttore Generale di Groupon è dovuto intervenire in prima persona con un video su Youtube in cui chiede scusa ai clienti per l'errore. Il DG ha ammesso le difficoltà che la società ha avuto motivandole con la recente entrata di Groupon sul mercato giapponese ma promettendo che a breve l'azienda saprà rispondere alle esigenze di mercato con la stessa qualità adottata in paesi più “rodati”.
In effetti il passo falso di Groupon è arrivato nel momento peggiore; il portale è in fase di lancio in Giappone, in cui è presente da agosto dello scorso anno dopo aver acquisito la Qpod Inc, ed è prossima al lancio di una IPO da ben 15 miliardi di dollari. Inimicarsi un mercato come quello giapponese potrebbe portare gravi conseguenze al sito e sarà meglio per Groupon evitare in futuro errori simili in un mercato dove la fiducia (o la sfiducia) dei clienti gioca un ruolo così importante.