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Groupon pronta ad un’IPO di 750 milioni di dollari: ne vale la pena?

Groupon pronta a lanciare un’offerta di pubblico acquisto del valore di 750 milioni di dollari. Ecco i pro e i contro dell’investimento.
A cura di Anna Coluccino
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Ed eccola qui. Tutti l'hanno invocata e lei, alla fine, ha deciso di mostrarsi in tutto il suo abbacinante splendore: signore e signori… La bolla speculativa!

Ma no, direte voi, Groupon è un successo garantito, ha revenues certe, si fonda su un'idea geniale, rappresenta il futuro del commercio online… Tutto vero. Eppure, chissà perché, nessuno ha voglia di guardare in faccia l'elevatissimo fattore di rischio che un investimento del genere comporterebbe.

Ma cominciamo dall'inizio.

Groupon è una realtà in crescita con un brillante curriculum. Tant'è vero che, intorno alla fine del 2010, il sito dell' offerta del giorno è stato oggetto delle pesanti attenzioni di Google che, stando ai ben informati, era ormai pronta a scucire 6 miliardi di dollari sull'unghia pur di accaparrarsi il sito. Eppure niente. Andrew Mason (CEO e Founder di Groupon) scelse di rimanere indipendente ed è stato subito chiaro che, in una prospettiva di crescita, l'unica alternativa possibile sarebbe stata il lancio dell'offerta di pubblico acquisto. In sostanza: la quotazione in borsa del marchio.

Per mantenere il suo livello di crescita, infatti, Groupon non aveva altra scelta se non quella di quotarsi. Solo in questo modo, infatti, poteva disporre del capitale necessario per poter procedere alle acquisizioni di cui ha bisogno per restare al top del settore. E, considerando l'avanzata di siti-clone come Livingsocial e Google Offers, la velocità di esecuzione di questi "buoni propositi" diventa un fattore essenziale.

Ed eccoci arrivati, per l'appunto, alle inevitabili conseguenze di questoragionamento.

Eppure, malgrado sia i numeri che la teoria economica giochino a favore del sito di e-commerce, vorremmo provare a ragionare con assoluta lucidità sulle conseguenze di questa IPO, al fine di comprendere le ragioni delle perplessità che attanagliano gli esperti del settore e, magari, stimolare una riflessione anche nelle menti di quei risparmiatori che non vedono l'ora di puntare tutti i loro soldi su Groupon.

Partiamo dalla spiegazione, offerta da Wikipedia, riguardo a "come si sviluppa una bolla speculativa":

groupon

L'eccesso di domanda che spinge verso l'alto in poco tempo il valore di un bene, di un servizio, di una impresa o più semplicemente di un titolo che rappresenta un qualche diritto sugli stessi, si può ricondurre all'irrazionale euforia di soggetti economici convinti che una nuova industria, un nuovo prodotto, una nuova tecnologia potranno offrire cospicui guadagni e registrare una crescita senza precedenti. Scatta, pertanto, la corsa all'acquisto del diritto, nella speranza di rivendere lo stesso ad un prezzo superiore. La corsa all'acquisto provoca un aumento del prezzo che conferma, agli occhi di molti, la bontà della precedente previsione di un futuro aumento del prezzo del diritto. Questo stimola ulteriormente gli acquisti e quindi fa aumentare ancora una volta il prezzo. La profezia in altri termini si avvera, inducendo nuovi soggetti economici ad acquistare i medesimi titoli. Tra questi, man mano che i valori crescono, si annoverano sempre più soggetti solitamente restii ad acquistare strumenti finanziari dal rischio elevato.

Ora: L'esistenza di un clima euforico intorno ai protagonisti della seconda rivoluzione digitale è indubbia. Così come è fuor di dubbio che stiamo assistendo ad una corsa all'acquisto e al conseguente aumento del prezzo del diritto (lo conferma l'andamento delle quotazioni di LinkedIn), una condizione già di per sé molto rischiosa, ma proviamo ad andare oltre.

Punti di forza

I fattori che giocano a favore di un investimento in Groupon non sono pochi:

  • il business delle offerte giornaliere è in forte crescita, e Groupon è stato l'apripista. È stato stimato che, entro il 2015, il giro d'affari potrebbe arrivare a 3.9 miliardi di dollari, contro gli 873 milioni del 2010;
  • nel primo trimestre del 2011 Groupon ha raggiunto i 644,7 milioni dollari. Un aumento pari a 14 volte i 44,2 milioni dollari incassati un anno prima, durante lo stesso periodo;
  • Groupon ha 83 milioni di iscritti alla newsletter;
  • ha venduto 30 milioni di coupon durante tutto il 2010 e 28 milioni nei primi tre mesi del 2011;
  • dal 2009 al 2010 il sito ha incrementato i suoi affari del 2.241%;

E, casomai i potenziali investitori non fossero ancora convinti, Andrew Mason scrive loro una bella letterina a scopo persuasivo in cui riassume tutti i punti di forza del progetto.

Dear Potential Stockholders,

On the day of this writing, Groupon's over 7,000 employees offered more than 1,000 daily deals to 83 million subscribers across 43 countries and have sold to date over 70 million Groupons. Reaching this scale in about 30 months required a great deal of operating flexibility, dating back to Groupon's founding.

Before Groupon, there was The Point—a website launched in November 2007 after my former employer and one of my co-founders, Eric Lefkofsky, asked me to leave graduate school so we could start a business. The Point is a social action platform that lets anyone organize a campaign asking others to give money or take action as a group, but only once a "tipping point" of people agree to participate.

I started The Point to empower the little guy and solve the world's unsolvable problems. A year later, I started Groupon to get Eric to stop bugging me to find a business model. Groupon, which started as a side project in November 2008, applied The Point's technology to group buying. By January 2009, its popularity soaring, we had fully shifted our attention to Groupon.

I'm writing this letter to provide some insight into how we run Groupon. While we're looking forward to being a public company, we intend to continue operating according to the long-term focused principles that have gotten us to this point. These include:

We aggressively invest in growth.

We spend a lot of money acquiring new subscribers because we can measure the return and believe in the long-term value of the marketplace we're creating. In the past, we've made investments in growth that turned a healthy forecasted quarterly profit into a sizable loss. When we see opportunities to invest in long-term growth, expect that we will pursue them regardless of certain short-term consequences.

We are always reinventing ourselves.

In our early days, each Groupon market featured only one deal per day. The model was built around our limitations: We had a tiny community of customers and merchants.

As we grew, we ran into the opposite problem. Overwhelming demand from merchants, with nine-month waiting lists in some markets, left merchant demand unfilled and contributed to hundreds of Groupon clones springing up around the world. And our customer base grew so large that many of our merchants had an entirely new problem: Struggling with too many customers instead of too few.

To adapt, we increased our investment in technology and released deal targeting, enabling us to feature different deals for different subscribers in the same market based on their personal preferences. In addition to providing a more relevant customer experience, this helped us to manage the flow of customers and opened the Groupon marketplace to more merchants, in turn diminishing a reason for clones to exist.

Today, we are pursuing models of reinvention that would not be possible without the critical mass of customers and merchants we have achieved. Groupon NOW, for example, allows customers to pull deals on demand for immediate redemption, and helps keep merchants bustling throughout the day.

Expect us to make ambitious bets on our future that distract us from our current business. Some bets we'll get right, and others we'll get wrong, but we think it's the only way to continuously build disruptive products.

We are unusual and we like it that way.

We want the time people spend with Groupon to be memorable. Life is too short to be a boring company. Whether it's with a deal for something unusual, such as fire dancing classes, or a marketing

Siete convinti? Noi non lo siamo ancora e vi diciamo il perché.

groupon

Criticità

Tanto per cominciare, i rivali di Groupon sono agguerriti. E se è vero che, essendo stato il pioniere del nuovo modello business fondato sui coupon e sulla localizzazione del commercio online, Groupon ha potuto godere dei primi, lauti guadagni derivanti da ogni ottima idea, è anche vero che -presto- questi guadagni andranno spartiti con le realtà che vanno affermandosi in queste ore.

La società, inoltre, ha registrato una perdita di 413 milioni di dollari nel 2010, e questo nonostante l'elevato livello delle entrate (713 milioni). Un dato che dovrebbe far riflettere in merito all'investimento in Groupon è l'altissimo costo del marketing. Considerato il moltiplicarsi dei concorrenti, Groupon non ha altra scelta se non quella di rendersi il più visibile possibile, con un incredibile dispendio di risorse. Ma non è tutto, per restare competitiva la società dovrà spendere in innovazione tecnologica e acquisizioni, oltre che continuare con la martellante strategia di marketing, il che condurrà soltanto ad un significativo aumento delle spese.

A riprova di quanto affermato vi basti sapere che in tutto il 2010 Groupon ha speso 241. 5 milioni di dollari in marketing, mentre ne ha spesi 180 milioni solo nel primo trimestre del 2011.

Ma non è tutto. A nostro avviso, infatti, Groupon ha una debolezza intrinseca: il funzionamento del modello business si basa sul presupposto che gli inserzionisti rispettino in tutto e per tutto quanto illustrato nell'offerta e, spesso, così non è. Non si contano più i casi in cui i commercianti ritirano l'offerta o mancano di rispettare i criteri precedentemente pattuiti. In tal caso, i coupon vengono sempre rimborsati, ma questo non giova all'immagine de sito che, dopo una fase di iniziale entusiasmo, comincia a perdere un po' di credibilità.

Conclusioni

Con questo non vogliamo certo dire che l'investimento in Groupon sia altamente rischioso o rappresenti un sicuro insuccesso, ma riteniamo ci siano delle criticità di cui non si può non tener conto. A nostro avviso, nessuna delle aziende del web 2.0 ha le caratteristiche per rivelarsi un'inesauribile miniera d'oro o un investimento sicuro come si vorrebbe far credere, e sarebbe preferibile tentare di frenare gli entusiasmi quanto più possibile, di modo che la vendita e l'acquisto delle azioni non venga viziata dall'ingiustificata euforia tipica della bolla speculativa e si basi solo ed esclusivamente sui dati oggettivi e sulle reali prospettive di guadagno.

Ed ora, per completezza di informazione, vi offriamo in traduzione Ansa il comunicato stampa di Groupon riguardo la richiesta di IPO depositata in SEC.

Un'ultima notazione: la finanza gioca in un campo fatto di numeri, curve e politica. L'entusiasmo lasciamolo allo sport.

Groupon, un mercato di commercio elettronico locale che collega rivenditori e consumatori offrendo beni e servizi a prezzi scontati, ha annunciato oggi di aver depositato una dichiarazione di registrazione tramite il Modulo S-1 presso l’ente statunitense Securities and Exchange Commission per una proposta di offerta pubblica iniziale delle proprie azioni ordinarie di Classe A. Il numero di azioni che verranno offerte e il prezzo per l'offerta non sono ancora stati stabiliti. Una parte delle azioni sarà emessa e venduta da Groupon e un’altra parte sarà venduta da taluni azionisti di Groupon.

Morgan Stanley & Co. LLC, Goldman, Sachs & Co. e Credit Suisse Securities (USA) LLC fungeranno da cogestori per l’offerta in oggetto. Non appena disponibile, si potrà ottenere una copia del prospetto informativo preliminare facendone richiesta per iscritto a Morgan Stanley & Co. LLC, Attenzione: Prospectus Department, 180 Varick Street, Second Floor, New York, NY 10014, per telefono al numero +1 (866) 718-1649, o via e-mail all'indirizzo prospectus@morganstanley.com; o scrivendo a Goldman, Sachs & Co., Prospectus Department, 200 West Street, New York, NY 10282, per telefono al numero +1 (866) 471-2526, per fax al numero +1 (212) 902-9316, o via e-mail all'indirizzo prospectus-ny@ny.email.gs.com; o scrivendo a Credit Suisse Securities (USA) LLC, Attention: Prospectus Department, One Madison Avenue, New York, NY, 10010, per telefono al numero: +1 (800) 221-1037, o via e-mail all'indirizzo: newyork.prospectus@credit-suisse.com.

Una dichiarazione di registrazione per le azioni in oggetto è stata depositata presso la Securities and Exchange Commission ma non è ancora entrata in vigore. Le azioni di cui sopra non potranno essere vendute, né si potrà accettare alcuna offerta d’acquisto, prima della data di entrata in vigore della dichiarazione di registrazione. Il presente comunicato stampa non costituisce un’offerta di vendita, né una sollecitazione all’acquisto. Inoltre i titoli in oggetto non potranno essere venduti in alcuno Stato o giurisdizione in cui una siffatta offerta, sollecitazione o vendita costituirebbe un atto illecito prima della registrazione o qualificazione ai sensi della normativa vigente in materia di titoli azionari in detti Stati o giurisdizioni.

Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l'unico giuridicamente valido.

Groupon
Julie Mossler
+1 (212) 706-7895
press@groupon.com

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