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Hacking Team, due indagini della procura di Milano e 6 gli indagati

Sulla vicenda della violazione di Hacking Team comincia ad interessarsi anche la magistratura. La Procura di Milano ha avviato due indagini: una per ipotesi di reato di accesso abusivo al sistema informatico; l’altra per una denuncia su questioni interne alla società presentata, prima che avvenisse la violazione, dal fondatore di Hacking Team, David Vincenzetti.
A cura di Francesco Russo
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Sulla vicenda della violazione di Hacking Team, l'azienda italiana leader mondiale nella vendita di software anti spionaggio e vittima di un pesante hacking lo scorso 6 luglio, comincia ad interessarsi anche la magistratura. La Procura di Milano ha infatti avviato due indagini: una per ipotesi di reato di accesso abusivo al sistema informatico con al centro proprio la violazione subita dall'azienda; l'altra per  una denuncia su questioni interne alla società presentata, prima che avvenisse la violazione, dal fondatore di Hacking Team, David Vincenzetti.

In relazione all'indagine della Procura milanese, avviata avviata dal pm di Milano Alessandro Gobbis sulla base della denuncia presentata dal CEO di un paio di mesi fa, ci sono già sei persone indagate. Si tratta di ex dipendenti ed ex collaboratori dell'azienda milanese accusati di accesso abusivo a sistema informatico e di rivelazione di segreto industriale. Sulla base della denuncia presentata da Vincenzetti, nel 2014 le persone indagate sarebbero entrati in possesso dei codici sorgente necessari per lo sviluppo dei software creati da Hacking Team. Questa è un'inchiesta precedente e "parallela" a quella aperta dallo stesso Pm a carico di ignoti con l'ipotesi di reato di accesso abusivo a sistema informatico e relativa al violento attacco di cui è stata vittima Hacking Team nei giorni scorsi. Attacco che ha portato alla diffusione di un enorme volume di documenti e informazioni, materiale, in parte, messo poi online da Wikileaks e consultabile da chiunque.

L'iscrizione degli ex dipendenti nel registro degli indagati, avvenuta nei giorni scorsi, è quindi precedente all'attacco hacker del 6 luglio. E da questo punto di vista, Procura e polizia postale stanno verificando eventuali collegamenti con l'intrusione subita da Hacking Team.

"Abbiamo riferito alle autorità italiane che stanno indagando, ci aspettiamo che le autorità di altre nazioni possano essere coinvolte". Lo afferma lo stesso Vincenzetti in un comunicato e aggiunge che "non abbiamo dubbi che quello che è accaduto alla nostra società è stato un reato sconsiderato e violento. In ogni caso, importanti elementi del nostro codice sorgente non sono stati compromessi e restano protetti e nascosti". Vincenzetti dichiara anche che l'azienda si sta adoperando per la costruzione di un'area interna dove mantenere i dati al sicuro, aggiungendo anche che la priorità adesso è quella di sviluppare un aggiornamento che consenta da subito ai tanti clienti di assicurare la loro infrastruttura. Il CEO di Hacking Team aggiunge anche che in autunno verrà rilasciata una versione completamente nuova del software Remote Control System, Galileo.

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