Hackmeeting 2016: l’incontro annuale degli hacker quest’anno si terrà a Pisa
Anche quest'anno si terrà Hackmeeting, il raduno periodico che dal 1998 raccoglie ogni anno le comunità del mondo delle controculture digitali. Per questa edizione la location scelta è il Polo universitario Fibonacci di Pisa, dove nei giorni del primo weekend di giugno (3, 4 e 5) arriveranno da tutta Europa centinaia di appassionati di informatica, media-attivisti, sviluppatori di progetti open-source, esperti di nuove tecnologie e non solo, perché ad Hackmeeting per “hacker” si intende molto di più.
“Gli hacker sono persone curiose” – si legge sul sito ufficiale dell'evento – “che non accettano di non poter mettere le mani sulle cose. Che si tratti di tecnologia o meno gli hacker reclamano la libertà di sperimentare. Smontare tutto per poi rifarlo o semplicemente per capire come funziona. Gli hacker risolvono problemi e costruiscono le cose, credono nella libertà e nella condivisione. Non amano i sistemi chiusi”. Insomma, non importa essere esperti in programmazione: per essere hacker l'importante è condividere lo spirito di curiosià e ricerca, riconoscere quell'etica “Do It Yourself” (DIY) nata e diffusa all'interno della cultura punk che mette in discussione il ruolo delle grandi case di produzione – informatiche, musicali, di informazione – per proporre una produzione dal basso critica e indipendente.
I temi che si affrontano ad Hackmeeting sono molteplici: privacy, sicurezza informatica, gestione dei dati personali, ma anche ad esempio biohacking, cioè l'hacking applicato alla biologia e alle scienze naturali, quindi ogm, biotecnologie e laboratori sulle identità di genere. Chiunque può proporre seminari o interventi da tenere durante i tre giorni, suggerendoli alla comunità tramite la mailing list di autogestione. Tra le conferenze già programmate una presentazione di Streampunk – un servizio di streaming online distribuito – e un incontro con il gruppo di ricerca Ippolita, che da anni studia le dinamiche sociali legate alla Rete e da poco ha pubblicato un nuovo libro, “Anime elettriche”, nel quale si indagano i mutamenti che Internet ha portato nella sfera affettiva e nei rapporti personali. È probabile che all'evento saranno presenti anche ospiti internazionali come già avvenuto in passato, quando sono stati presenti esponenti della scena hacker del calibro di Richard Stallman o Emmanuel Goldstein.
Dai gruppi di sviluppo di software libero ai mediattivisti delle comunità wireless (che proprio a Pisa da anni lavorano al progetto di rete wireless cittadina eigenNet), dai ricercatori ai semplici curiosi, ad Hackmeeting si incontreranno i rappresentanti di vari ambienti simpatizzanti per una cultura consapevole dei rapporti di forza, cercando di produrre insieme analisi e progetti utili alla collettività, per dirla con le parole di Primo Moroni, “condividendo saperi senza creare poteri”. “Tre giorni di seminari, giochi, feste, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo” – si legge sempre sul sito ufficiale – “per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti. L’evento è totalmente autogestito: non ci sono organizzatori e fruitori, ma solo partecipanti”.