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Huawei non ha più il permesso di collaborare con Google: cosa succede ora agli smartphone

L’amministrazione Trump non ha prorogato i termini che consentivano a Huawei di mantenere in essere gli accordi commerciali preesistenti con le aziende statunitensi, tra le quali lo sviluppatore di Android, Google. La mossa potrebbe rendere più problematici gli aggiornamenti di alcune componenti del sistema operativo sugli smartphone già in possesso di molti.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Huawei Mate 30 Google

Nel corso della scorsa settimana è scaduta la licenza temporanea che gli Stati Uniti avevano concesso alle aziende statunitensi per fare affari con Huawei in via straordinaria, dopo aver inserito il gruppo cinese nella lista nera del commercio USA a maggio dell'anno scorso. Il provvedimento permetteva alle aziende americane in affari con Huawei di mantenere i rapporti economici già in essere ed era stato prorogato ripetutamente, ogni volta a pochi giorni dalla scadenza prevista. Questa volta però le cose sono andate diversamente, e di mezzo potrebbero finire anche gli smartphone Android con sistema operativo Google che finora erano rimasti al riparo dagli attriti tra Huawei e l'amministrazione Trump.

I dispositivi a rischio

La licenza, scaduta in data 13 agosto, consentiva a Google di fornire ai dispositivi Huawei tutti i suoi servizi, almeno limitatamente agli smartphone messi in commercio fino a maggio 2019. I telefoni commercializzati successivamente sono stati immessi sul mercato con una versione di Android priva dei servizi Google, ma a quelli prima era stato finora concesso di usufruire di numerosi servizi provenienti dalla casa di Mountain View, come aggiornamenti di sicurezza e utilizzo dei Google Mobile Services — il catalogo di app e servizi che la casa di Mountain View preinstalla sui telefoni di quasi tutti i produttori di smartphone attivi in occidente. Sono proprio questi i prodotti che potrebbero subire le conseguenze del mancato rinnovo della licenza temporanea.

Cosa potrebbe succedere

Il fatto che Google non possa più fornire i suoi servizi su questi dispositivi non significa che questi smetteranno di funzionare improvvisamente, anche se al momento è difficile quantificare la portata del danno inflitto dalla scadenza della licensa USA. Gli aggiornamenti di sicurezza che aiutano il sistema operativo a difendersi contro gli attacchi hacker ad esempio sono distribuiti da Google gratuitamente, e Huawei può dunque metterci le mani per distribuirli sui suoi smartphone senza bisogno di accordi commerciali con l'azienda.

Il discorso potrebbe però essere diverso proprio per gli aggiornamenti dei Google Mobile Services: i servizi includono software come YouTube, Google Maps e il negozio digitale Play Store, e sono concessi in licenza ai produttori di dispositivi. L'accordo specifico che consentiva a Google di fornire queste componenti a Huawei potrebbe essere stato influenzato da quanto accaduto in questi giorni, costringendo Google a tagliare fuori i dispositivi del gruppo Huawei dalla distribuzione di eventuali aggiornamenti.

Al momento sia gli smartphone Huawei che quelli commercializzati dalla sussidiaria Honor sono ancora in grado di utilizzare il Play Store, sia per scaricare aggiornamenti delle app già installate che per ottenerne di nuove — che siano provenienti da Google oppure da sviluppatori di terze parti; la situazione potrebbe però cambiare nei giorni a venire, a meno che gli Stati Uniti non decidano di concedere una nuova licenza a Huawei che le consenta di riprendere le attività con la casa di Mountain View così come sono proseguite nell'ultimo anno.

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