I costi di un attacco informatico a Google: secondo l’FBI superano i 500.000 dollari
Avete mai pensato a quello che un attacco informatico provoca in termini di risorse impiegate e denaro speso per riparare i danni causati dagli hacker? Ovviamente, non stiamo parlando di piccole realtà come siti amatoriali, dove nella maggior parte dei casi si tratta solo di tempo speso a risistemare i propri file sul server e ad applicare le patch per correggere le vulnerabilità del sito. Ma cosa succede se si tratta di realtà come Google?
Spesso, quando sono grossi portali a finire sotto le mire di un attacco informatico, sono poche le aziende che pensano di riportare l'accaduto alle autorità, magari per evitare spiacevoli imbarazzi mettendo a nudo i propri punti deboli, oppure perché preferiscono concentrare i loro sforzi nel tenere alla larga gli altri hacker. Qualche informazione in più arriva direttamente dall'F.B.I e da alcuni documenti ottenuti durante un'indagine del New York Times grazie al Freedom of Information Act.
Nel 2005, Google ha dovuto fronteggiare il worm Santy, che ha sovraccaricato il noto motore di ricerca con migliaia e migliaia di query automatiche. L'azienda è stata costretta a filtrare le varie query e, in seguito ad alcuni cambiamenti effettuati dai creatori del worm, è stato necessario bloccare anche diverse query non dannose. In base ad un calcolo stimato da Google, che ha messo su un team di esperti incaricato di risolvere il problema, l'ammontare del danno è stato di circa mezzo milione di dollari.
Ma volete sapere com'è andata a finire? Dopo l'apertura di un'indagine da parte dell'FBI, il motore di ricerca più famoso al mondo si è dichiarato non più interessato ad individuare i responsabili. Forse colpa dei 6.1 miliardi di fatturato comunque realizzati nel 2005?