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I più giovani preferiscono studiare su YouTube invece che sui libri

Un recente studio, condotto negli Stati Uniti da Harris Poll per Pearson Education, “Beyond Millennials: The Next Generation of Learners”, ha rilevato che il 59 percento degli studenti che fanno parte della cosiddetta “Generazione Z”, ossia quelli che hanno tra i 14 e i 23 anni, preferisce studiare su YouTube.
A cura di Francesco Russo
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youtube generazione z

Un recente studio, condotto negli Stati Uniti da Harris Poll per Pearson Education, "Beyond Millennials: The Next Generation of Learners", ha rilevato che il 59 percento degli studenti che fanno parte della cosiddetta "Generazione Z", ossia quelli che hanno tra i 14 e i 23 anni, preferisce studiare su YouTube piuttosto che sui libri di scuola. YouTube diventa quindi per questa generazione di ragazzi anche una fonte per lo studio, oltre che fonte di intrattenimento. Lo studio rileva questa tendenza anche tra quelli che appartengono ai Millennials, ossia quei giovani che hanno tra i 24 e i 35 anni: il 55 percento di essi trova che YouTube sia una fonte adeguata per lo studio.

Se è vero che viviamo nell'era del digitale e che tutto si sta trasformando, allora, guardando i dati dello studio di Harri Poll, condotto negli Usa su un campione di 2.587 persone dai 14 ai 40 anni, allora è il caso di dire che si sta trasformando anche il metodo dell'apprendimento e dello studio, e non piacerà ai più conservatori da questo punto di vista. Almeno questo è quello che si sta verificando negli Stati Uniti.

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Il dato più interessante che emerge è che il 59 percento della Generazione Z, gli studenti tra i 14 e i 23 anni, ritengono che YouTube sia per loro una fonte di studio e metodo di apprendimento: il 47 percento preferisce invece i classi libri di testo. Anche i Millennials seguono questa tendenza: il 55 percento preferisce YouTube come fonte di studio, il 60% invece preferisce i libri. Altro dato da sottolineare da questo studio, è che il 47 percento della Generazione Z trascorre più di 3 ore al giorno su YouTube, mentre solo il 22 percento dei Millennials vi trascore un tempo analogo. Dopo il dato del 59 percento della Generazione Z che preferiscono YouTube per studiare, il 57 percento preferisce attività di gruppo, il 47 percento preferisce studiare su app  e attività, un altro 47 percento preferisce i libri stampati.

Sono dati che rispecchiano anche l'uso che la Generazione Z e i Millennials fanno dei social network. I più giovani sono più focalizzati su piattaforme visual come YouTube (82%), Instagram (70%) e Snapchat (69%); mentre i Millennials usano di più Facebook (83%). I dati di questo studio da una parte pongono il tema della trasformazione digitale, di una trasformazione che alla fine coinvolge anche il metodo di apprendimento, ed è un dato di cui prendere atto in qualche modo, con cui bisognerà fare i conti. Ma, dall'altro dato, desta una certa preoccupazione soprattutto per il fatto che piattaforme come YouTube sono spesso usate come veicolo per diffondere disinformazione, teorie di cospirazione, notizie false. E chi garantisce sul contenuto? Al momento questo è il vero tema che diventa, per certi versi, un verso rischio quando a garantire sulla veridicità dei contenuti è spesso lo stesso giovane che, di sovente, non ha sufficienti basi critiche per verificarle. Ecco il vero rischio.

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