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I ragazzi sempre più sul Web via smartphone e i rischi aumentano

Nei giorni scorsi è stata resa pubblica una ricerca di Net Children Go Mobile, a cui ha partecipato anche l’Università Cattolica di Milano, che ha rilevato che i ragazzi italiani tra i 9 e i 16 anni accedono sempre di più al web via smartphone, con una maggiore esposizione ai rischi.
A cura di Francesco Russo
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Net Children Go Mobile è un progetto co-finanziato dal Safer Internet Programme della Commissione Europea per indagare se le mutate condizioni di accesso e uso di internet aumentino o riducano i rischi che i ragazzi incontrano online. E nei giorni scorsi sono stati resi noti i risultati di una ricerca, "Net Children Go Mobile: Risks and opportunities", della durata di due anni, che consisteva nel sottoporre un questionario a 2.500 ragazzi di età compresa tra i 9 e i 16 anni residenti in Danimarca, Italia, Regno Unito, Romania, Belgio, Irlanda e Portogallo. Belgio, Irlanda e Portogallo. Alla ricerca per l'Italia ha preso parte l'Università Cattolica di Milano. Mentre i dati relativi a Belgio e Portogallo saranno resi i noti nelle prossime settimane, i risultati della ricerca evidenziano che il 51% dei ragazzi di 9-16 anni utenti di internet in Danimarca, Irlanda, Italia, Regno Unito e Romania possiede uno smartphone e il 45% lo usa quotidianamente per andare online; il 20% possiede un tablet, ma il 30% usa un tablet ogni giorno per accedere a internet. Ma le differenze fra paesi sono ancora notevoli: in Italia il 45% dei ragazzi che usano internet ha uno smartphone, e il 42% accede alla rete quotidianamente dal cellulare.

La ricerca evidenzia che i ragazzi che accedono a internet anche da smartphone e tablet usano internet per un'ampia varietà di attività: in particolare usano di più i social media per comunicare e condividere foto o video con gli amici, e per fruire contenuti mediali. Sono inoltre dotati di più competenze digitali, safety skills e competenze comunicative. Ma hanno più probabilità di esporsi ai rischi di internet. E va detto anche che rischio non significa per forza danno.

Ma l'esperienza che fa più soffrire i ragazzi è il bullismo, infatti due ragazzi su tre che hanno subito atti di bullismo faccia a faccia o di cyberbullismo, dichiarano di essere "molto" o "abbastanza" turbati da quanto è accaduto. Al secondo posto troviamo i rischi sessuali: la metà di chi ha visto immagini sessuali on e offline, e di chi ha ricevuto messaggi sessualmente espliciti (sexting), ne è rimasto turbato. I ragazzi che usano smartphone e tablet sono più esposti ai rischi, ma non ai danni: l'accesso e l'uso di internet da device mobili non è, quindi, un fattore di vulnerabilità.

Giovanna Mascheroni, ricercatrice OssCom – Centro di ricerca sui Media e la Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano e coordinatrice di Net Children Go Mobile, commentando la ricerca ha dichiarato:

Rispetto al 2010 – anno dei dati EU Kids Online – abbiamo osservato un incremento nel numero di ragazzi che riporta di aver incontrato uno o più rischi su internet, soprattutto fra quanti usano smartphone e tablet. Non si tratta, tuttavia, di una relazione causale, ma della stessa correlazione osservata nel 2010: i ragazzi che usano internet di più, quindi gli adolescenti e i ragazzi che usano smartphone e tablet, incontrano più rischi. Più i ragazzi usano internet in una varietà di contesti e da una molteplicità di piattaforme, maggiore è il rischio di imbattersi in esperienze potenzialmente negative."

E in riferimento all'Italia, dichiara:

L'Italia si conferma un paese ‘a basso rischio”: i ragazzi italiani incontrano meno rischi rispetto ai loro coetanei in altri paesi. Anche se dal confronto con i dati di EU Kids Online del 2010 si osserva un incremento nell'esposizione ai rischi, il numero di ragazzi che dicono di essere stati turbati da qualche esperienza online resta stabile al 6%."

I ragazzi non manifestano grande soddisfazione dei contenuti che trovano in rete. Infatti, il 43% dei ragazzi di 9-16 si dice pienamente soddisfatto dell'offerta online per bambini e giovani, ma solo un terzo dei più piccoli (9-10 anni) è d'accordo con l'affermazione "su internet ci sono molti contenuti adatti ai ragazzi della mia età". I ragazzi più soddisfatti sono gli inglesi (57%) e gli irlandesi (51%). Nei paesi in cui l'inglese non è la prima lingua, invece, c'è più insoddisfazione: solo il 40% dei ragazzi romeni, il 37% dei coetanei danesi e il 30% degli italiani è valutata positivamente.

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