I robot iniziano a parlare in una lingua sconosciuta: la (vera) storia dell’esperimento Facebook
Nella giornata di ieri è stata riportata la notizia di un esperimento avvenuto all'interno dei laboratori di Facebook dove due intelligenze artificiali hanno iniziato a parlare in una lingua a noi sconosciuta. I due bot, Bob e Alice, avevano il compito di dividersi una serie di oggetti tra cui due libri, tre palloni da basket e un cappello da cowboy. Dopo alcuni minuti di conversazione però, a causa di un errore di programmazione, i robot hanno iniziato a interagire utilizzare un linguaggio tutto loro, eliminando parole superflue e creando di fatto un linguaggio a noi incomprensibile.
Tuttavia va evidenziato che questo episodio è legato ad un errore umano poiché gli ingegneri capitanati da Mark Zuckerberg hanno dimenticato di inserire tra i codici di programmazione una forma di linguaggio basata esclusivamente sulla lingua inglese. Proprio per questo motivo i tecnici hanno deciso di sospendere l'esperimento, con l'obiettivo di riprogrammare nuovamente Bob e Alice così da renderli utili per migliorare le comunicazioni con le persone.
Il motivo per cui è stata staccata la spina a queste due intelligenze artificiali non è dunque legato al fatto che i due robot stavano prendendo il sopravvento sugli esseri umani, semplicemente vi era un errore di programmazione che ha portato i ricercatori a decidere di bloccare l'esperimento poiché risultava inutile: questo test serviva proprio per migliorare le comunicazioni tra essere umani e intelligenza artificiale, così come sottolineato anche dal ricercatore Mike Lewis alla redazione di FastCo: "L'obiettivo era quello di realizzare bot in grado di interagire con le persone". Dunque quanto riportato nella giornata di ieri non è altro che uno dei tanti errori che avvengono all'interno dei laboratori, i robot non hanno fatto altro che sfruttare i loro algoritmi per ottimizzare le frasi, fino ad arrivare a creare un linguaggio incomprensibile all’uomo.
Sull'argomento è intervenuto anche il ricercatore del laboratorio Facebook AI Research (FAIR) Dhruv Batra che in un post su Facebook scrive: "Nonostante l’idea che delle macchine che inventano un nuovo linguaggio per parlare tra loro suoni inaspettata e allarmante per chi non si occupa di Intelligenza artificiale, in realtà si tratta di un aspetto molto ben conosciuto del settore, con pubblicazioni in merito che sono vecchie di decenni. In poche parole degli agenti impegnati a risolvere un compito in un dato ambiente spesso troveranno modi non intuitivi per massimizzare il risultato. L’analisi della funzione di ricompensa e la modifica dei parametri di un esperimento non vuol dire ‘scollegare’ o ‘spegnere l’Intelligenza artificiale".