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I satelliti Internet di Elon Musk saranno attivi da ottobre per tutti, anche in Italia

Elon Musk ha risposto a un tweet di un gamer canadese, curioso di sapere quando sarebbe finita la fase sperimentale del progetto che permetterebbe al mondo intero di accedere a internet. Non sono ancora stati svelati i dettagli sui costi e sulle differenze con la versione attuale, disponibile da un anno e accessibile solo a 10.000 utenti.
A cura di Ivano Lettere
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elon musk

Il sistema Starlink, la costellazione di satelliti di Elon Musk, uscirà dalla fase del beta test il prossimo ottobre. Lo ha detto l'imprenditore di origini sudafricane rispondendo a un gamer canadese ansioso di sapere quando sarà disponibile Internet a banda larga su tutto il Pianeta. La replica laconica ha momentaneamente affamato la curiosità dei fan, ma restano inevasi i dubbi circa le differenze economiche e performative tra la versione attuale – disponibile dall'ottobre 2020 per 10.000 utenti – e quella ufficiale che, a suo dire, verrà lanciata tra un mese.

Come funziona il servizio

I satelliti, di forma cubica e pesanti un chilo e mezzo ciascuno, costituiscono nodi di una gigantesca rete che scambiano tra di loro informazioni provenienti da vari punti del Pianeta, anche quelli più desolati. Come un flusso continuo, i dati partono dalla Terra e, dopo aver percorso il minor numero di satelliti possibile, tornano indietro in cerca del terminale più vicino. Dati alla mano, la velocità di dati di cui possono beneficiare gli utenti si aggira tra 50 Mb/s e 150 Mb/s (20 Mb/s in upload). A febbraio l'imprenditore naturalizzato statunitense aveva promesso che “entro l’anno” la rapidità del flusso dei dati sarebbe raddoppiata fino ad arrivare a 300 Mb/s.

Per quanto concerne i prezzi, l'abbonamento italiano ammonta a 99 euro al mese, per un hardware che costa 499 euro. La finestra per i pre-ordini nel nostro paese era stata aperta a febbraio, essendo uno dei 14 paesi in cui verrà fornito il servizio. Il piano infatti prevede una diffusione capillare in tutto il mondo: Starlink, che ha già raggiunto Stati Uniti e Italia, include tra i suoi destinatari anche Cile, Francia, Austria, Spagna, Svizzera, Germania, Regno Unito, Portogallo, Polonia, Australia e Nuova Zelanda.

La competizione in alta quota

Per la prima fase del progetto, la Federal Communications Commission (FCC) ha dato il via libera all'installazione di 4.408 satelliti, ma attualmente ne sono attivi solo 1.658, stando al conto fatto dall'astronomo Jonathan McDowell. Elon Musk non è il solo a condurre la colonizzazione dello spazio. Sono due i progetti che si presentano come alternative al progetto Starlink: uno promosso e finanziato dalla società londinese OneWeb e l'altro progettato da Amazon. Nel primo caso, l'intenzione della rete di comunicazione globale sarebbe fornire connessione su scala mondiale da 650 satelliti. Un proposito che presto potrebbe concretizzarsi: è recente infatti la notizia del decimo lancio su razzi Sojuz per installare 322 satelliti in orbita. Il progetto Kuiper, della compagnia fondata da Jeff Bezos, ha invece ottenuto il consenso dalla FCC nel luglio del 2020: la catena può raggiungere un numero massimo di 3.236 satelliti. La decisione della commissione prevede anche che entro il 30 luglio 2026 ne vengano messi in funzione circa 1600.

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