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Icann apre la strada all’allargamento dei domini, pochissime le limitazioni

Finalmente, dopo lunghissime attese, queste settimana l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers decreterà la possibilità di inserire (quasi) qualunque dicitura come nome del dominio.
A cura di Anna Coluccino
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icann apre nuovi domini

A giudicare dalla parole utilizzare dal Guardian per presentare la recente decisione dell'Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann), ci troviamo davanti a una delle più grandi svolte dall'invenzione di Internet.

A partire dal prossimo giovedì, infatti, sarà possibile registrare qualunque nome come dominio del proprio sito e non occorrerà più operare una scelta tra i ventidue domini (tra i cui .com,.net, .gov, .org e .info) che -fino a oggi- costituivano la lista di quelli approvati dalla corporazione (eccezion fatta per quelli nazionali come il .it, .uk, .fr, .de e così via).

Moltissime aziende e multinazionali hanno già manifestato l'intenzione di registrare domini con il nome del loro marchio, è il caso di Ford e Pepsi che, preso, avranno domini omonimi, utili a lanciare siti che abbiano lo scopo di pubblicizzare un nuovo, specifico prodotto. Ma la fibrillazione da novità non riguarda solo le realtà sul mercato, molti municipi metropolitani -infatti- hanno già annunciato di voler registrare il dominio della città a cui fanno riferimento. Ed ecco che presto avremo il domini come: .london, .paris, .newyork, .sydney, .roma e .berlin.

Secondo l'Icann l'ampliamento della varietà di domini seminerà le condizioni perché l'innovazione venga stimolata e l'inventiva degli imprenditori solleticata dalla nuova opportunità. Questo significa che non è possibile prevedere, fin d'ora, quali saranno le conseguenze di un'operazione che per quanto -a prima vista- possa sembrare ininfluente potrebbe davvero rappresentare un punto di non ritorno in tema di web. Da un lato c'è quello che è stato definito "dot-shop", ovvero l'acquisto preventivo di un numero x di domini appetibili e la conseguente apertura di un business che si sviluppa intorno alla successiva compravendita di quei domini (e rispetto a questo l'Icann ha promesso maggiore vigilanza e controllo per impedire operazioni spregiudicate), ma ancor più importante e la ricchezza (qualcuno la chiamerebbe produzione ipertrofica) di spazi nuovi che per il solo fatto di poter usufruire di un diverso dominio potrebbero risultare innovativi anche nei contenuti oltre che nell'estensione.

Insomma, dopo l'identificazione dell'.xxx che -dallo scorso anno- consente l'immediata identificazione di un sito pornografico, la possibilità di registrare qualunque tipo di dominio rappresenta davvero un momento epocale nell'universo web; le conseguenze di questa scelta potrebbero essere di modeste dimensioni oppure rivoluzionarie, ma lo scopriremo presto.

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