Facebook ha un problema: gli utenti condividono sempre meno storie personali, aggiornando meno frequentemente il proprio stato e favorendo altri tipi di contenuti che, ovviamente, al social network non portano sempre informazioni personali utili. Insomma, gli utenti condividono meno aggiornamenti di stato, con una diminuzione del 5,5 percento tra metà 2014 e metà 2015 che ha cominciato a preoccupare i vertici dell'azienda. Per questo da qualche mese la versione desktop e quella mobile del social network hanno cominciato a proporre una serie di accorgimenti grafici finalizzati all'incoraggiare gli utenti a tornare a postare.
L'ultima novità riguarda la versione web del social, che a volte mostra un piccolo box posizionato sopra il campo per pubblicare i contenuti e che invita gli utenti ad aggiornare il proprio stato sottolineando che i propri amici hanno pubblicato qualcosa nelle 24 ore precedenti. "Fai sapere ai tuoi amici cosa stai facendo" si legge nel box. "Questi tuoi amici hanno pubblicato qualcosa nel corso dell'ultimo giorno". Il piccolo avviso mostra le immagini del profilo degli amici che hanno postato qualcosa nelle 24 ore precedenti agli utenti che non lo hanno fatto.
In questo modo Facebook spera di spingere gli utenti meno attivi a condividere più aggiornamenti di stato e, potenzialmente, più storie personali che possano consentire al social network di profilare ancora meglio i suoi utenti. Ma, soprattutto, se la gente smette di pubblicare aggiornamenti sul suo profilo Facebook non significa necessariamente che stia smettendo di pubblicare la propria vita online: con l'avanzata di altri social e di realtà come Snapchat, una grossa fascia di utenza si sta interessando sempre più ad altre forme di condivisione. Che, ovviamente, possono rosicchiare pian piano il predominio di Facebook.